A vederla così, la Nazionale argentina trasmette simpatia e grinta solo con i sorrisi che dispensa in campo e fuori, forte di un gruppo che ha le idee ben chiare su ciò che vuole raggiungere e come farlo per ottenerlo. Giusto mix di veterani e talentuosi fuoriclasse, il team allenato da Sabella è arrivato in Brasile carico di pressioni, ancor più perché storica rivale dei padroni di casa e conscia di avere tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo alla blasonatissima competizione internazionale.
Dopo una fase a gironi a punteggio pieno e due gare che hanno visto come indiscusso trascinatore Leo Messi, anche ieri contro il Belgio è emersa un’enorme compattezza che ha fatto sin da subito la differenza, sbloccando in avvio il risultato. Artefice del gol partita è stato Gonzalo Higuain, finalmente tornato protagonista ed alla rete che ancora mancava al Mondiale, per di più di pregevole fattura: una girata a volo che ha eluso la difesa avversaria e l’esperto estremo difensore Courtois, con la sfera che si è insaccata morbida e precisa alle sue spalle. Ma il Pipita non è stato solo l’importante rete del successo: è stato qualità e quantità al servizio della squadra, un jolly in fase di impostazione ed un valore aggiunto in difesa, un dispensatore di cross e dribbling ed un buon finalizzatore. Ha sfiorato la doppietta con una clamorosa traversa che avrebbe sicuramente meritato miglior fortuna e che l’avrebbe già consacrato nell’Olimpo dei migliori di questo finale del Mondiale. La sua rete però, ha avuto un peso specifico fondamentale: ha regalato ai suoi una semifinale che mancava da ben 24 anni, cullando il sogno di una finalissima al “Maracanà” contro i padroni di casa verdeoro, ambizione ormai più che possibile.
Higuain ha meritato la Seleciòn dopo una splendida annata con il Napoli, la prima in Italia, ricca di reti, assist e belle prestazioni. Può dare ancora tantissimo alla causa sotto l’ombra del Vesuvio ed insieme possono vincere ancora tanto, dopo aver alzato al cielo di Roma la Coppa Italia. Al Mondiale non è partito forte ma si è saputo ritagliare un buono spazio, nonostante il nostro amato Diego Armando Maradona lo abbia trovato fuori forma e non al top. Ma il partenopeo ha dimostrato di dire la propria quando chiamato in causa, di sapersi sacrificare per i compagni e di avere un ottimo feeling con i vari solisti, formando un insieme davvero unico.
Come lui anche Fernandez, interprete silenzioso ed in un limbo tra titolare e riserva, che accetta con professionalità le decisioni di Sabella conscio di far parte di un grande gruppo e di star vivendo un’esperienza unica. Tra loro anche Andujar, che solo da agosto assaporerà la vera Napoli. Insieme, creano un mix letale. Se non li conoscete o non li apprezzate, dedicategli i tre minuti del video nel quale intonano la famosa cumbia “Brasil decime que se siente”. Argentina chiama, Brasile (forse) risponde. La penultima battaglia è appena iniziata.
Alessia Bartiromo
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Articolo modificato 6 Lug 2014 - 01:36