Arrivato in Turchia, Cesare Prandelli ha tante cose da dire sul suo ultimo mese di nazionale e non usa mezzi termini per sfogare la frustrazione di una delusione ancora cocente. “Io e la mia famiglia riceviamo lettere di minacce dai tifosi – inizia il tecnico del Galatasaray – Potevo chiedere la buonuscita come fanno tutti gli italiani e invece mi sono dimesso con la volontà di non accettare proposte dall’Italia”. Successivamente, durante la sua presentazione, l’argomento di discussione verte su Mario Balotelli e su Giuseppe Rossi ed in questo caso l’ex Fiorentina non le manda a dire agli attaccanti azzurri: “Mario ha solo grandi colpi per il momento, ma deve ancora diventare un campione. Chi mi ha deluso di più dal punto di vista umano però è stato Rossi”.
Nonostante ciò, Prandelli difende ancora le scelte del mondiale e soprattutto non rinnega l’idea di portare le famiglia in ritiro. Ecco la sua disamina della fallimentare spedizione brasiliana: “Qualcuno dei miei giocatori è stato tradito dalla paura, ma non è vero che il gruppo era diviso. La presenza delle famiglie nel ritiro è stato un aspetto positivo della nostra spedizione, ma tra le gente che mi accusa c’è qualcuno sporco dentro. Mi ha fatto molto male sentirmi paragonato a Schettino, ma questo è il cinismo del nostro calcio”.