Gokhan Inler: “La sconfitta contro l’Argentina brucia ancora, abbiamo imparato dagli errori. Messi? Nessun litigio, ecco come sono andate le cose”

Il centrocampista del Napoli e della Nazionale svizzera Gokhan Inler ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Tagensanzeiger dove parla del futuro con il Napoli, del Mondiale vbrasiliano e degli attriti con Messi nel match contro l’Argentina.

Gökhan Inler, in che parte del Mondo sei adesso?
“Al momento sono a Zurigo in vacanza fino al 23 luglio. Avevo disperatamente bisogno di un periodo di relax”.

Come mai?
“E’ stata una stagione molto lunga ed intensa. Ho collezionato un totale di 60 partite disputate che mi hanno motivato ma stancato, fisicamente e mentalmente. Il corpo deve essere in grado di rigenerarsi in modo da poter essere freschi in vista della prossima entusiasmante stagione con il Napoli”.

Cosa succede quando vedi che l’Argentina, che è stata avversaria della Svizzera, giocherà la finale del Mondiale?
“Penso, ovviamente, alla grandissima opportunità che abbiamo avuto di poter fermare i possibili futuri campioni del Mondo. Nello scorso match abbiamo giocato alla pari e ciò mi dà ancora più delusione”.

Cosa non è andato?
“L’unico vero difetto della nostra squadra è stato perdere troppe palle in movimento in avanti, e questo ha ovviamente aiutato la manovra d’attacco di Di Maria e Messi. Poi siamo stati sfortunati: il parlo a pochi secondi dalla fine di Blerim Dzemaili e la punizione dai 18 metri di Xherdan Shaqiri di pochissimo a lato. Non riesco ancora a darmi pace, potevamo esserci noi in semifinale e chissà, anche in finale”.

Dopo la partita contro l’Argentina sei andato da Messi ed avete discusso. Alcuni media hanno notato che gli hai chiesto la maglia e non te l’ha data, è vero?.
“Assolutamente no. Non avrei mai implorato per una maglia, neanche quella di Messi. Non avevo intenzione di scambiarla con nessuno, ero troppo deluso. Con Messi ho dovuto chiarire qualcosa di completamente diverso.

Cosa?
“Avevo avuto un duello fisico abbastanza duro con Messi sul finale di gara ed abbiamo chiarito lo scontro di gioco, ce l’aveva con me”.

Come hai reagito?
2Volevo calmarlo e spiegargli che questo non era certamente una sfida, ma un normale scontro di gioco. Ma non ne voleva sapere, era stanco e molto teso per la gara. Non gli ho chiesto la maglia, sono andato direttamente negli spogliatoi per smaltire la rabbia e la delusione”.

Tatticamente come si può fermare l’Argentina?

“Gli argentini hanno un ritmo piacevole, poi emergono con una dinamica inquietante che mette tutti in difficoltà. Bisogna essere subito pronti e compatti per contrastarli. E se si riesce a fermare questa ondata, allora si ha un sacco di spazio per contrattaccare. Noi l’abbiamo fatto ma ahimè, solo in parte”.

E come si fa a contenere Messi in particolare?

“Credo che abbiamo agito tatticamente perfettamente contro Messi. Abbiamo lavorato nel collettivo. Ha giocato prevalentemente partendo dal centrocampo, in cui io e Valon Behrami abbiamo operato. È importante che chi è più vicino quando Messi ha la palla, lo attacchi subito, non lasciandogli spazio”.

I tedeschi giocato una buona Coppa del Mondo, scatenati contro il Brasile in semifinale, possono vincere il titolo?
“Certo. Ma gli argentini si sono sempre fatti rispettare e meritano ugualmente la finale”.

Chi pensi sia il favorito nella finale di domenica tra Argentina e Germania?
“In una finale di Coppa del Mondo, non ci sono favoriti. Poiché decideranno il risultato l’impostazione tattica e gli episodi. E le motivazioni di chi vuole vincere. A noi purtroppo quest’ultimo punto non è bastato”.

Cosa vi aspettate dal futuro?
“Abbiamo imparato dagli errori commessi contro l’Argentina in prima persona quali sono le conseguenze quando ci si distrae in un match importante ma siamo pronti e ripartire più convinti e forti di prima”.

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