“Avevamo pensato in Lega di creare una seconda squadra della città da far giocare in serie B come in Spagna. Poi abbiamo capito che era un errore per non pesare sulle tasche dei tifosi”
“Maradona è stato il giocatore più grande della storia. E’ un napoletano d.o.c.! Gli ho proposto di essere l’ambasciatore di Napoli nel mondo. Ora però ha ancora interessi negli Emirati Arabi e quando avrà pure risolto i problemi con il fisco, lo abbracceremo volentieri”
“Sulla questione stadio è complicato. La legge ha tolto la possibilità di edificare a uso abitativo per punire Lotito. Per fare un San Paolo nuovo devi spendere 250 milioni di euro e non comprare dei giocatori per 20 anni. Devo combattere con un Municipio che non è sempre visionario come me ma spero che se dovessero darmi lo stadio, di chiamare Dante Ferretti e rendere lo stadio pieno di vivacità e “napoletanità”. Bisognerà vedere quanti posti ha, la visibilità e quanto vicino i tifosi possano essere ai calciatori come quello del Chelsea. Sarebbe bello creare uno stadio nello stadio”
Io lo scudetto voglio vincerlo. Dopo venticinque anni dall’ultimo tricolore, speriamo di riviverlo. Mazzarri non voleva che parlassi di scudetto ma sono una persona onesta e penso che siamo maturi per continuare ad essere forti e a giocarcela fino alla fine. L’anno scorso con i vari infortuni, siamo arrivati terzi e giocato la Champions con onore”
“Sono felice di assistere al ritiro della mia squadra. Con Bigon e Benitez sono sempre in contatto per il mercato. Non è così semplice cambiare il modulo e giocare un calcio internazionale in poco tempo, i nostri svizzeri hanno fatto benissimo con la Svizzera. Rafa ha bisogno di giocatori che interpretino i ruoli per qualsiasi situazione o competizione. Non possiamo avere sempre “macchine” perfette. Abbiamo troppi giocatori e il gruppo deve essere allegerito. Se avessimo un fatturato più alto, potremmo andare mano mano più lontano. Conte è andato via perché difficile vincere per il quarto anno consecutivo. Nulla è poi matematico, i soldi non sono tutto. Per gli acquisti non è facile: bisogna vedere se lo vendono, se vuole venire e quanto vuole guadagnare (caso Mascherano)”
Io quell’anno avevo ospite De Vito e all’insaputa di tutti preparai tanti assegni circolari per poter comprare il Napoli, facendolo in prima persona. Mia moglie mi prese per pazzo non conoscendo niente di calcio, la mia famiglia però mi ha insegnato cosa significa essere napoletano. Scopro tristemente che è l’Italia ad aver contaminato Napoli e il Sud. E’ un Paese che abbiamo un po’ tutti abbandonato, in primis i politici e poi noi quindi sono contento di aver trovato il riscatto attraverso questo sport, al di là delle vittorie, sconfitte o soprusi. Ricordo in serie C quando andai da Carraro e gli dissi che non funzionava nulla e dopo 20 giorni scoppiò calciopoli. Ci sono milioni di tifosi napoletani nel mondo, è impossibile quindi portare tutti in uno stadio. E’ un problema generale quello degli impianti ma bisogna cambiare il calcio nel futuro”
Aurelio De Laurentiis: “Mi capita mai di pensare al luglio di dieci anni fa? Sì nella mia scelta c’è stata un’irruente passionalità. Io ero con la Jolie e la Paltrow quando dissi loro che sarei andato a Capri e non mi videro più tornare. Loro mi aspettavano e incontrai sull’isola un uomo ricco che voleva comprare il Napoli per 5 mln. Io qualche anno prima volevo sborsare 100 miliardi ma mi fecero causa. Avevo abbandonato l’idea quando poi vidi quell’orrenda immagine da Santo Domingo, capii poi che il Napoli era fallito tramite amici, non lo sapevo.
Dopo le parole di Benitez, Albiol, e Maggio, nell’evento che si è svolto presso il Teatro di Folgarida, è salito sul palco il presidente Aurelio De Laurentiis per un fuori programma.
Articolo modificato 23 Lug 2014 - 10:17