Montagna è benessere per tutti e luogo ideale per preparare grandi impegni fisici o, è il caso delle squadre di calcio, dispendi energetici e mentali lunghi e stressanti legati, ad esempio, a una stagione calcistica di alto livello. Per questo un soggiorno in montagna è un vero e proprio toccasana sia per i grandi atleti sia per le semplici persone. L’aria ossigenata che si respira in quota rigenera il corpo e la mente. Qui l’atmosfera è più pura, le temperature non raggiungono mai, anche durante l’estate, livelli elevati e soprattutto c’è poca umidità. Non vi sono gli acari.
LA MONTAGNA FA BUON SANGUE – A un’altitudine moderata e fino a 2.500 metri di quota, le modificazioni climatiche hanno un effetto benefico sull’organismo. L’aria, infatti, è più secca e meno inquinata. Le particolari caratteristiche dell’aria di montagna migliorano anche l’ossigenazione del sangue e dunque dei tessuti muscolari. Man mano che si sale si riducono la pressione barometrica e quindi la quantità di ossigeno nell’aria. “Una minore concentrazione di ossigeno nel sangue – spiega Annalisa Cogo, pneumologa ed esperta in medicina di montagna – stimola la secrezione renale di eritropoietina e questa a sua volta stimola il midollo osseo a produrre più globuli rossi”. L’aumento del numero di globuli rossi permette, infatti, di portare una maggiore quantità di ossigeno ai muscoli in modo tale da compensare la sua minore concentrazione nell’aria. Già dopo cinque giorni a quote medie i globuli rossi aumentano e, in tre settimane, si raggiunge la quantità necessaria per compensare la ridotta pressione di ossigeno nell’atmosfera. Al rientro in pianura, dopo 2-3 settimane, si potrà beneficiare dei vantaggi legati a una maggiore ossigenazione: migliori livelli di performance e rendimento. La durata in vita dei globuli rossi, inoltre, è di circa centoventi giorni, quindi per tale periodo si può trarre beneficio dal maggiore apporto di ossigeno ai muscoli in attività.
Gli effetti della stimolazione del midollo osseo e una permanenza di almeno due settimane possono avere effetti positivi sui soggetti lievemente anemici, come può accadere per le donne in età fertile e per i bambini. Svolgere un’attività fisica aiuta ad allenare l’organismo che al rientro in città sarà più efficiente. Bisogna però ricordarsi che, proprio perché c’è un po’ meno ossigeno, l’attività fisica va dosata con saggezza e incrementata progressivamente.
INVESTIRE IN SALUTE ELIMINANDO I RADICALI LIBERI – Rimettersi in linea con i ritmi naturali regala benefici che vanno oltre la vacanza, favorendo una migliore qualità della vita. I ritmi poco stressanti, un’alimentazione varia, più ricca di verdure fresche e genuina, e un’aria poco inquinata possono anche favorire migliori aspettative di vita, perché questi fattori favoriscono l’eliminazione dei radicali liberi. Tutto questo contribuisce a creare un maggiore benessere per l’organismo. Ideale per gli atleti impegnati a preparare una stagione agonistica. E’ il valore aggiunto – nel caso del Napoli – del soggiorno di 14 giorni in Val di Sole, nella palestra a cielo aperto posta tra le Dolomiti di Brenta e l’Ortles-Cevedale con boschi immacolati che rendono l’aria particolarmente ricca di ossigeno. E le performance ne risentono positivamente.
I maggiori benefici da una vacanza in montagna di 15-20 giorni Per ottenere questi benefici e prolungarli anche dopo il rientro in città bisogna dare al fisico il tempo necessario per adattarsi e goderne. Per questa ragione dopo un anno stressante, il periodo minimo per entrare in sintonia con il proprio organismo è stimato in almeno 4-5 giorni, cui se ne aggiungono altri 10-12 per godere degli effetti benefici e dei vantaggi che la montagna può regalare. Infine, è consigliabile un’ultima giornata di pausa, al rientro a casa, prima di ricominciare il lavoro. Una vacanza in montagna, dunque, per valorizzarne al meglio i benefici, dovrebbe durare tra i 10 e i 20 giorni.
SPORT E BENESSERE IN QUOTA – Alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che praticare uno sport migliora le condizioni psico-fisiche, a tutte le età. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista “Archives of Internal Medicine” l’attesa di vita cresce di 1,3 anni negli uomini ultra cinquantenni con un grado di attività fisica leggera, fino a 3,7 anni per un grado di attività fisica mediamente elevata. Ulteriore conferma di questi studi arriva dai risultati preliminari di una ricerca condotta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sui fattori di rischio. “Si evidenzia che la sedentarietà è una delle dieci cause principali di morte e di disabilità. Ne consegue che la mancanza di attività fisica (la sedentarietà) è la più importante causa sottovalutata di morte, malattia e disabilità”, spiega ancora il dottor Mario Cristofolini.
L’ARIA E’ PIU’ PULITA E SI RESPIRA MEGLIO – La montagna è un ambiente ideale per quanti soffrono di disturbi respiratori grazie al clima meno umido e all’assenza di allergeni. “Durante un soggiorno in quota – sottolinea la professoressa Cogo – si verifica un miglioramento clinico e funzionale per i soggetti che soffrono di infiammazione delle vie aeree”. Respirare l’aria pura e fresca della montagna fa bene soprattutto ai bambini, costretti a fare i conti con lo smog cittadino: il cambiamento d’aria rafforza il sistema di difesa naturale e affina le capacità di termoregolazione, utile per prevenire le malattie da raffreddamento. Il soggiorno in montagna può produrre effetti benefici anche sullo stato psichico dei soggetti con facilità a innervosirsi, proprio perché il clima e soprattutto l’ambiente tranquillo esercitano un effetto rilassante.
L’ACARO NON SALE IN QUOTA – A un’altitudine moderata e fino a 2.500 metri di quota, le modificazioni climatiche hanno un effetto benefico sull’organismo. L’aria, infatti, è più secca e meno inquinata. “La riduzione dell’umidità è progressiva: si riduce man mano che si sale di quota – spiega la professoressa Annalisa Cogo, pneumologa ed esperta in medicina di montagna -. Questo produce un miglioramento per chi soffre di patologie respiratorie”. Benefici significativi derivano anche dalla minore presenza di sostanze inquinanti, con la conseguenza che parte degli effetti prodotti dagli allergeni sono neutralizzati. Significativo in questo senso è il comportamento degli acari della polvere: ricerche scientifiche hanno dimostrato come sopra i 1.500 metri, in contesti caratterizzati da ridotta umidità, come sulle montagne alpine, questi organismi non sopravvivono, con vantaggi igienici per tutti, soprattutto per i bambini che hanno problemi asmatici.
L’IDROMASSAGGIO NATURALE DELL’ACQUA DI MONTAGNA – E’ ormai una costante: per Hamsik e compagni l’allenamento si chiude con il solito idromassaggio naturale nelle acque del torrente Meledrio. Altre squadre in ritiro in Trentino utilizzano le vasche con acqua raffreddata da decine di chili di ghiaccio per favorire un veloce abbassamento della temperatura degli arti inferiori e bloccare così microtraumi o rimediare a piccole contusioni. Ma non in val di Sole dove tutto questo è garantito dall’acqua frizzante e cristallina dei corsi d’acqua. Con i suoi piccoli vortici naturali e l’ossigenazione garantita dalle cascatelle, il Meledrio si trasforma così a tutti gli effetti in un vero e proprio idromassaggio naturale, garantendo benefici effetti a calciatori e turisti. E non c’è tanto da stupirsi considerando che la val di Sole è famosa nel mondo proprio per le sue acque. Non a caso il Noce è considerato tra i primi dieci corsi d’acqua al mondo per la pratica del rafting. E nella val di Peio – sede del ritiro della formazione azzurra Primavera – si imbottiglia una delle acque minerali più apprezzate. E a Rabbi ci sono le terme. Un vero e proprio toccasana, insomma.
I SILENZI CHE RILASSANO IL SISTEMA NERVOSO – Anche l’ambiente circostante, i paesaggi e soprattutto il loro silenzio contribuiscono in maniera rilevante a rilassare il fisico e la mente. I suoni della montagna sono naturalmente più consoni al nostro organismo rispetto a quelli uditi al mare. “I silenzi della montagna, interrotti magari dal verso di un animale o dal fruscio delle foglie nei boschi, sono rilassanti per il nostro sistema nervoso” aggiunge il dottor Carlo Gargiulo.
8.000 PASSI AL GIORNO CONTRO IL COLESTEROLO – L’altitudine rafforza ulteriormente i benefici dell’attività fisica, come dimostra la “Teoria dei 10.000 passi”. Ricerche recenti realizzate in campo medico e cardiologico hanno stabilito che ogni individuo dovrebbe compiere almeno 10 mila passi al giorno, pari a circa 7-8 chilometri. “Questo fa sì che la pressione sanguigna massima e minima scenda di circa 10 mm (di mercurio) e i grassi vengano metabolizzati più velocemente, riducendo l’accumulo di colesterolo e dunque migliorando l’attività cardiaca – spiega il dottor Carlo Gargiulo -. In montagna, proprio a causa della quota, l’impegno medio quotidiano scende a 7-8 mila passi, perché l’organismo compie uno sforzo maggiore e dunque l’attività fisica è più intensa”.
Fonte: Nicer