Reduce da una stagione caratterizzata da alti e bassi, Lorenzo Insigne fin dai primi giorni del ritiro di Dimaro ha manifestato sul campo la sua voglia di vivere da protagonista la prossima annata. Nelle prime due uscite stagionali, seppur con squadre non esaltanti, il ragazzo di Frattamaggiore ha dimostrato di poter competere alla pari con i suoi compagni di reparto.
Autore di una buona prestazione con la Feralpi Salò, contro il Kalloni ha dato sfoggio alle sue migliori qualità, salendo in cattedra come regista offensivo: ottimi spunti e assist per i suoi compagni di reparto ed in particolare per Callejon, con cui sembra aver trovato un buon feeling. Lorenzo stenta ancora un pochino sotto porta (fino ad ora nessun gol nelle amichevoli), dote che gli è mancata anche l’anno scorso, ma per questo c’è ancora tempo per migliorare.
Out col Paok Salonicco per motivi familiari, ieri sera a Ginevra Tarantella è ritornato nell’undici iniziale di Benitez. È tra i più vivaci della prima frazione di gioco, ma ‘liscia’ a pochi centimetri dalla porta un assist al bacio di Hamsik. Nel resto della partita da filo da torcere a Montoya che non riesce a limitarlo nei suoi spunti offensivi; poi, come gli altri ventuno in campo, cala d’intensità, ma d’altronde il 6 agosto la forma fisica non è ancora delle migliori.
Per la maglia da titolare, però, c’è da sudare. L’anno scorso Mertens, soprattutto nella seconda parte della stagione, era in vantaggio sul napoletano nelle gerarchie di Benitez e le ottime prestazioni al Mondiale col Belgio hanno rafforzato questa sua posizione. Adesso tocca a Lorenzo farsi spazio: dopo aver allontanato le sirene di mercato che lo vedevano lontano da Napoli, deve avvicinarsi alla maglia da titolare. Compito arduo, ma Lorenzo ce la metterà tutta.
Luigi Fervide
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