Paseo Campo Volantin 14, a cinquanta metri in linea d’aria dal municipio. La sfida è già cominciata. A mezzogiorno di ieri Salvatore Di Palma, che compirà 30 anni il giorno di Napoli-Atletico Bilbao, ha smesso di apparecchiare per il pranzo e si è collegato con il sito dell’Uefa. “Speriamo che il Napoli non prenda l’Atletico”. Detto, fatto, dall’urna è uscito proprio il nome dei baschi. La “Trattoria napoletana” è un’istituzione a Bilbao. Una enclave nata quattro anni fa ad opera di tre soci: Salvatore Di Palma, Mariagrazia Gargiulo e Mario Capozzi. Sorrentini, con l’ospitalità nel sangue. Un viaggio a Bilbao e l’amore per questa terra. “Bella, orgogliosa, pulita, ordinata. Se abbiamo resistito quattro anni un motivo c’è”. Il Setterosa di pallanuoto è passato di qui nel 2013, Maurizio Felugo qualche mese più tardi. I napoletani in ferie invernali chiamano per sapere se è possibile vedere la partita degli azzurri.Ed ecco la sfida calcistica. “Magari Napoli potesse adottare la politica dell’Atletico – continua Di Palma – tutti nati qui o che hanno giocato nelle giovanili. Uno stile di vita più che una squadra. Te la fanno amare”. I paesi Baschi sono famosi per carne e pesce. “Da noi trovi pasta, pizza, dolci. Il profumo di Napoli”. La partita? “Venite e divertitevi. Il San Mames è una fede. Solo soci. Difficile trovare un biglietto. Arrivano con due ore d’anticipo per intrattenersi lungo la via dei bar su Licenziado Poza. Entrano dieci minuti prima del fischio d’inizio.Alla fine vinci o perdi è sempre una festa”.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 9 Ago 2014 - 13:12