Il San Paolo ha aspettato tanto il suo ritorno, e finalmente ieri Lavezzi ha messo di nuovo piede in quello che per sei anni è stato il suo stadio. Non è stato semplice per i tifosi napoletani rivederlo lì con una maglia diversa, nel tempio dove per anni ha fatto le sue magie con il Napoli. Tante emozioni e bei momenti uniscono il Pocho ai napoletani, momenti che ieri i 50 mila che erano a Fuorigrotta hanno ricordato ed onorato, sostenendo l’argentino, anche se stava giocando proprio contro il loro Napoli. Applausi e cori non sono mancati per lo scugnizzo napoletano volato via da una città che un po’ lo ha soffocato, ma che lo ha tanto amato. Tra Napoli e Lavezzi c’è sempre stato un feeling particolare: non perchè si tratti di un argentino, nè per le sue qualità come giocatore, ma perchè Ezequiel è riuscito, con il suo essere se stesso, ad incantare i napoletani. Il suo sorriso ogni qual volta entrava nello stadio è rimasto un dolce ricordo per tutti e ieri, quando Lavezzi ha messo di nuovo piede sull’erba del San Paolo e ha sorriso, è sembrato che il tempo non fosse mai passato e che il Pocho non avesse mai lasciato Napoli.
Il ritorno. Nonostante la sconfitta subita dagli uomini di Benitez, quella di ieri sera è stata una vera e propria festa. Napoli ha rivisto il figlio volato via per cercare fortuna altrove, lo ha abbracciato e gli ha ricordato che c’è sempre posto per lui a casa sua. Lo ha sostenuto cantando quel coro nato per Maradona ma modificato ed adattato a lui, el Pocho, entrato nel cuore dei napoletani e mai più andato via. Ora Lavezzi è lontano e per lui non è ancora arrivato il momento di tornare a casa: ha ancora bisogno di crescere e fare nuove esperienze. Napoli lo aspetterà, lo aspetterà finchè Ezequiel non deciderà di ritornare lì dove tutto è iniziato, dove gli hanno saputo dare un’altra opportunità. Ciò che unisce Napoli e Lavezzi è un grande amore che niente e nessuno, neanche il tempo, potrà cancellare. El Pocho sarà sempre un figlio della città partenopea e sarà sempre nel cuore dei tifosi napoletani.