Manca pochissimo e domani sera il San Paolo sarà pienissimo per la partita di andata del preliminare di Champions. Il sorteggio di Nyon ha deciso che sarà l’Athletic Bilbao a contendersi con il Napoli il passaggio alla competizione europea. L’attaccante della squadra spagnola, Artiz Aduriz, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Marca.com nella quale ha parlato delle sensazioni che questo torneo può regalare, della condizione nella quale la sua squadra si presenterà a Napoli e della sfida in sè con il gruppo guidato da Benitez.
Domani la partita decisiva per accedere alla Champions contro il Napoli di Benitez. Nervoso?
“Ciò che abbiamo è una grande speranza e tantissima voglia. Ci giochiamo un’intera stagione in un preliminare. E’ chiaro che l’anno scorso fu un anno molto buono però tutto dipende da questo preliminare e ciò dà un po’ di rabbia”.
Il primo ostacolo per arrivare alla fase a gironi non poteva essere più difficile. Cosa è stato detto quando avete saputo che vi era toccato il Napoli?
“Abbiamo visto il sorteggio tutti insieme nel San Mamès perchè quel giorno ci stavamo allenando lì a porte chiuse e avevamo molta voglia di vedere chi ci sarebbe toccato. Alla fine, quando giochi la Champions tutte le rivali sono di alto livello ed è sempre difficile qualsiasi gruppo possa toccarti”.
Pensiamo al caso peggiore e immaginiamo che l’Athletic non superi il preliminare. Sarà un fallimento per la squadra?
“Fallimento è una parola molto dura. La speranza che abbiamo di giocare la Champions è molto grande, però sappiamo la difficoltà che questo comporta perchè abbiamo un preliminare molto complicato. Però dobbiamo essere orgogliosi dell’anno che abbiamo fatto e non passare il turno non dovrà essere un fallimento”.
-Lei è l’unico giocatore della rosa che ha già giocato in Champions. Con il Valencia in due edizioni consecutive. Cosa ricorda di quella esperienza?
“Lo ricordo con molto affetto. Una delle cose che più mi aveva attratto quando ho avuto l’opportunità di andare al Valencia, era poter giocare nella massima competizione europea. Il primo anno uscimmo contro lo Schalke, una partita nella quale avemmo molte occasioni. E’ una spina nel fianco ma mi sono divertito moltissimo”.
Deve essere impressionante ascoltare la musica della Champions al San Mamès. L’altro giorno vi siete allenati lì. Come è stato vedere l’anello completamente chiuso?
“E’ una sensazione meravigliosa. L’anno scorso abbiamo già avuto un assaggio di come potrebbe essere, però non possiamo immaginare come sarà vederlo chiuso. Ci siamo meravigliati tutti e deve essere incredibile giocare la Champions con il campo pieno. Il livello che si incontra è incredibile e si capisce dall’ambiente di che competizione si tratta. Già da quando viene suonato l’inno è impressionante”.
Ma il Napoli è molto forte nel suo campo. Il suo stadio è una pentola a pressione.
“Si, poi si tratta di una squadra con gente che ha giocato nella Liga spagnola e che ha anche un allenatore spagnolo. Sanno qual è il nostro stile e ciò sarà per noi difficile”.
Questa rosa ha esperienza in Europa League, però la Champions è tutta un’altra cosa. Lei vede la squadra preparata per raggiungere il livello che questo torneo esige?
“Nonostante la sua giovinezza, la squadra ha raccolto grandi esperienze e, anche se non ha giocato in Champions, credo che sia capace di poter sopportare la tensione di qualunque partita. Abbiamo dimostrato che possiamo competere contro le squadre della nostra liga, facendolo bene e con risultati accettabili”.