Nella speranza della qualificazione Champions e in attesa degli ultimi colpi di mercato, si sa già quale sarà il regalo di Natale del Napoli per i tifosi: il primo museo azzurro. E non si troverà all’interno dello stadio, ma in una location suggestiva. Per la prima volta nella storia dei club di tutto il mondo i cimeli verranno esposti in una chiesa, San Giorgio dei Genovesi in via Medina, costruita nel XVII secolo da Bartolomeo Picchiatti, detta anche San Giorgio della Commedia Vecchia perché edificata dov’era un teatro. L’accordo tra il Napoli e la Curia, che ha concesso l’edificio in stile barocco e si è riservata la facoltà di officiarvi alcune funzioni, risale all’estate 2013 e adesso diventa operativo.
La chiesa celebre per il dipinto di Sant’Antonio che resuscita un morto di Battistello Caracciolo ospiterà i cimeli della storia azzurra. La raccolta è stata direttamente curata dall’head of operation del Napoli. Alessandro Formisano, con la supervisione del presidente Aurelio De Laurentiis, e la collaborazione dei collezionisti, anzitutto Dino Alinei e Giuseppe Montanino, fondatori dell’associazione «Momenti Azzurri» e titolari di un autentico patrimonio, composto da 500 maglie dei giocatori azzurri a partire dagli anni ’50, settemila figurine di calciatori, cinquemila pezzi tra biglietti, abbonamenti, gagliardetti e foto. Saranno esposti pezzi unici, alcuni precedenti al primo agosto 1926, anno di fondazione dell’Associazione Calcio Napoli. Ad inaugurare il museo prima di Natale nel decennale della presidenza De Laurentiis sarà un grande tifoso azzurro, il cardinale Crescenzio Sepe, che ha officiato la Messa nel ritiro trentino di Dimaro. Ci saranno tante novità per gli appassionati, a cominciare dal tour virtuale negli stadi del Napoli: il tifoso potrà essere proiettato, ad esempio, nel San Paolo nel giorno della partita inaugurale con la Juventus giocata il 6 dicembre 1959.
Certo, sarebbe stato bello poter creare il museo all’interno dello stadio, come fanno quasi tutti i grandi club. Ma questo non è possibile perché il rapporto tra il Comune e il Calcio Napoli è all’insegna dell’assoluta precarietà. Non si è trovato l’accordo per una nuova convenzione del San Paolo e infatti la Giunta presenterà al Consiglio la proposta per il rinnovo fino al 30 giugno 2015, alle condizioni della precedente, ovvero percentuale sugli incassi. Il Comune aveva chiesto la consulenza della Coni Servizi per fissare il canone d’affitto annuale, ma la cifra indicata- dopo un accurato studio – è stata ritenuta bassa a palazzo San Giacomo e quindi la situazione si è impantanata. Peraltro, il Napoli ha versato in aprile 6 milioni al Comune, ma non ha visto saldato il credito di 4,8. Nel frattempo il sindaco Luigi De Magistris attende il progetto per la ristrutturazione del San Paolo entro il 31 marzo 2015: discorso aperto e complicato, ma è impensabile che il Napoli vada a giocare lontano da Fuorigrotta, la cui economia (bar, ristoranti, garage) riceve un importante sostegno annuale dalle partite degli azzurri, superiore ai 20 milioni di euro, secondo uno studio commissionato due anni fa dal club.
fonte: Il Mattino