Dov’è finito il Napoli dell’anno scorso? E’ questa la domanda che si sono posti tutti dopo aver assistito ai due match contro l’Athletic Bilbao, dai quali la squadra azzurra è uscita ridimensionata e con grandi problemi. I fantasmi del passato sono tornati, ma il Napoli sembra non avere la forza per combatterli. Gli interpreti sono cambiati, sono andati via alcuni giocatori e ne sono arrivati degli altri, ma lo spirito alla base del gruppo dovrebbe essere sempre lo stesso. La squadra di Benitez invece, è scesa in campo, sia al San Paolo sia al San Mamès, senza cuore né anima. Si è parlato di una rosa con troppi stranieri i quali non sentono davvero quanto sia importante vincere e regalare una gioia ad una tifoseria calda ed esigente, ma si tratta di professionisti e questa teoria non regge. Allora cosa è successo a questo Napoli? La stagione non è ancora iniziata ed è ancora presto per tirare le somme ma nelle due partite ufficiali giocate fino a questo momento, si è visto che il club azzurro è arrendevole, incapace di reagire dopo aver subito un colpo e, soprattutto, incapace di lottare per i propri obiettivi. Dopo il pareggio di Aduriz al San Mamès, la squadra azzurra ha smesso di correre, commettendo solo errori che l’hanno condannata.
L’identità persa. L’anno scorso gli azzurri correvano fino al 90′, ci credevano fino alla fine portando a casa, spesso, ottimi risultati negli ultimi minuti. Quest’anno invece basta un colpo per atterrarli, per sconfiggere un leone che ha perso tutti i denti. Non è semplice rispondere alla domanda fatta all’inizio ma ciò che si può affermare con certezza è che il Napoli ha perso la sua identità. “Il mio Napoli, quello che voglio vedere, è quello contro la Roma, la Fiorentina, la Juventus lo scorso anno, quello della Champions con un cuore immenso” ha detto Benitez in conferenza stampa, anche lui non contento di un Napoli piatto, incapace di cambiare ritmo seguendo solo il battito del cuore, che dovrebbe essere davvero veloce, ma che invece fatica ad emozionarsi. Poco importa se si segna, se si prende gol, se si perde palla o si conquista. Ciò non va bene: lo sa Benitez, lo sanno i tifosi e lo sanno anche i giocatori che da domani sera contro il Genoa dovranno ritrovare l’identità persa, perchè il Napoli, come qualsiasi altra squadra, senza cuore e anima non vale nulla. Si possono avere i giocatori migliori in campo, quelli più veloci, quelli che appena vedono la porta non sbagliano, ma senza orgoglio, forza e soprattutto cuore, le partite ostiche e tignose della serie A non si portano a casa. Il Napoli lo ha capito mercoledì al San Mamès e proverà a darsi una scossa perchè, con la Champions andata via, il campionato deve essere il primo obiettivo di questo gruppo.
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Articolo modificato 30 Ago 2014 - 17:57