Un dilemma infinito, indistricabile, quello del Marek Hamsik della gestione Benitez, fatta eccezione l’ottimo inizio dello scorso campionato, rischia ormai di diventare sempre più un vero e proprio caso. Il capitano azzurro non sembra più riuscire ad emergere da un tunnel infinito, fatto di prestazioni incolori e poco incisive, a dispetto di un Napoli che avrebbe un bisogno disperato del numero 17 slovacco. Il goal, ma solo quello, di Bilbao, sembrava foriero di una minima ripresa, riprendendo quello spartito che ne aveva fatto un giocatore appetito da tanti top club europei, la sfida di Marassi ha rivisto in scena il solito, purtroppo, Hamsik che tanti vorrebbero cancellare al più presto a suon di prestazioni, è lui il peggiore in campo di questo palpitante Genoa-Napoli.
Chi l’ha visto – Il Napoli vince, soffre, ma non brilla totalmente in questo esordio stagionale, Kalidou Koulibaly sciorina una prestazione ricca di personalità e ottimi interventi, ma è decisivo con l’errore in fase di marcatura dove dimentica completamente Mauricio Pinilla in occasione del pari dei rossoblù. Tutti gli azzurri appaiono poco concreti sotto rete, clamorosa l’occasione che Insigne spreca a tu per tu con Mattia Perin, ma ciò che sconcerta della prestazione di Hamsik è il suo non essere mai incisivo, impalpabile dal punto di vista del gioco, nessuno spunto da appuntare. Il 4-2-3-1 di Benitez vede nella mattonella di gioco occupata dal capitano partenopeo un ruolo essenziale, dove il giocatore d’estro, di responsabilità, è chiamato ad illuminare il gioco, ad essere decisivo. Ecco, è proprio questo l’aggettivo che lo slovacco deve rifar suo, il Marek Hamsik che la platea partenopea ha imparato ad amare era soprattutto questo, ed è il giocatore di cui tutto il Napoli, per cogliere traguardi sempre più ambiziosi, ha un disperato bisogno.
Edoardo Brancaccio
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