Buongiorno, Napoli. Il rito è consumato: fatte le visite, spedito il tweet: e Diego Lopez ora è a tutti gli effetti d’azzurro vestito, con l’ok dello staff medico ed i centoquaranta caratteri di De Laurentiis per dargli il benvenuto. “E io sono felice di essere qui, in una città con un pubblico meraviglioso”. Il buongiorno di Diego Lopez è un’emozione ch’è tutta da vivere, però anche una (preoccupante) contraddizione in termini: stavolta è fatta, senza ombra di dubbio, e per cominciare c’è da prendere confidenza con la squadra, osservarla in tv mentre gioca a Marassi, studiarla per impararla e intanto godersi quel panorama mozzafiato ma anche sopportare qualche insulto che si scorge qua e là su twitter e sottolinea che il clima non è dei migliori. Il mercato è chiuso, ma il mercato è aperto: e vabbé che resta ormai solo questa giornata e che entro le ventitré bisognerà inventarsi qualche mossa che liberi il monte-ingaggi da «fardelli» che incidono, però qualcosa sta accadendo e altro servirà, per non ritrovarsi sommersi dalle spese.
MAMMA LI TURCHI – Il Galatasary s’è mosso e l’ha fatto con decisione, non avendo molto tempo disponibile e sapendo che il Napoli ne aveva ancor di meno: tra chi al Napoli non ha ormai più posto c’erano Dzemaili e Pandev, tutti e due fuori dai preliminari (il centrocampista senza essere mai convocato, l’attaccante senza essere inserito nella lista), entrambi rimasti a casa per la prima con il Genoa, però allertati per preparare le valigie. Li ha chiamati Prandelli e la tentazione è divenuta forte, quando s’è capito ch’esistevano i margini di intervento: chiudere la trattativa (per una cifra che oscilla tra i tre e i quattro milioni di euro) è stato più semplice di quanto si sospettasse perché c’erano la fiducia del tecnico del Galatasary e la volontà del Napoli di vendere. Biglietti aerei già fatti, partenza in mattinata: per Dzemaili un triennale, per Pandev la conferma dell’accordo in vita con il Napoli e l’opzione per il rinnovo: «Grazie a tutti, Napoli resterà per sempre casa mia» ha cinguettato Goran per interposto procuratore.
GLI ALTRI – Maiello è ormai verso Crotone, però c’è quasi una dozzina di calciatori ai quali va trovata sistemazione. Rimarrebbero altrimenti sul foglio delle buste paga: Donadel e Rosati, Radosevic (2,3 per nove presenze complessive in due anni e mezzo) e un Gargano sul quale bisognerà decidere, perché al momento la mediana ha disponibili Inler, Jorginho e Lopez ma anche – volendo – De Guzman ed Hamsik. E allora, probabile ma non ancora certo, Gargano può restare: ha dimostrato – ha confermato – di avere qualità caratteriali che gli hanno permesso di resistere pure alle pressioni del san Paolo ed ha caratteristiche altrimenti assenti in organico. Ma mentre il rintocco del Big ben è nell’aria, servirà ancora liberare il bilancio di qualche eccedenza…
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 1 Set 2014 - 09:07