E alla fine Duvan restò. Tra lo stupore generale e le cessioni a pioggia dell’estate rovente di Bigon, il giovane colombiano ha deciso di rimanere in maglia azzurra. Una maglia che gli sta stretta, vista la sua stazza, ma che gli sta bene addosso: perché Duvan, quando ha avuto l’occasione, si è sempre distinto per volontà e carattere.
Signore e signori, parliamoci chiaro. Se mettiamo un attimo da parte quella bestia calcistica che è il Pipita Higuain, non ci rimane altro da spendere in attacco, in termini di centimetri e lotta. Sì, perché quelle partite bloccate, quegli zero a zero con gli avversari tutti in difesa a difendere un risultato storico si risolvono in due modi: o con il colpo di genio (e di quelli ne abbiamo, o almeno spero), o grazie ai centimetri di Duvan.
Lo abbiamo visto a Genova, quando nel disperato attacco finale il buon De Guzman si è lanciato verso la prima realizzazione stagionale in maglia azzurra, togliendoci la voce e alzando al massimo i ritmi cardiaci di noi partenopei. Si è visto nel pre-campionato, quando Duvan si è distinto con ottime prestazioni nei match amichevoli.
Insomma, con un’Europa League tutta da giocare, un campionato su cui puntare e una fetta di pubblico (ahimè) da riconquistare, la permanenza di Duvan Zapata è una gran bella notizia. Il ragazzo una chance la merita. Perché, come Genova ha dimostrato, alla fine bisogna soltanto crederci.
Raffaele Nappi