Valon Behrami: “Non mi sentivo più importante per l’allenatore, dovevo andare all’Inter ma abbiamo preferito l’Amburgo”

Amburgo è la sua nuova casa, così Valon Behrami, dopo dieci anni di girovagare tra Genoa, Verona, Lazio, Fiorentina e Napoli (con una lunga tappa nel West Ham prima dei viola) ha lasciato l’Italia per la Bundesliga. “A Napoli non mi sentivo più importante per l’allenatore, anche se per la società lo ero, così ho deciso di andarmene. In Italia mi voleva l’Inter, ma c’erano delle difficoltà di dialogo tra le due società, credo per non fare regali all’ex Mazzarri e nessuna delle due parti voleva aspettare la fine del mercato; l’Inter ha fatto altre scelte a centrocampo ed io lo stesso. In Italia certi parametri economici solo poche squadre possono permetterseli perciò, saltato l’Inter, ho scelto la Bundesliga” spiega il centrocampista svizzero.

“L’Amburgo mi ha cercato e mi ha spiegato il progetto, parlandomi delle difficoltà che hanno, visto che si sono salvati allo spareggio, ma mettendomi di fronte ad un piano ambizioso. Poter giocare in Bundesliga, che è un campionato forte e attrattivo, ha fatto il resto. Non siamo partiti bene, è vero, dobbiamo risolvere qualche problema, ma l’ambiente è rilassato. Gli allenamenti sono a porte aperte, vengono anche le famiglie, c’è un contatto più diretto con i tifosi, vengono tutti i giorni per gli autografi. In Italia c’è una grossa distanza con i tifosi che non hanno mai un giudizio e una percezione diretti sui giocatori visto che non li vedono in allenamento. Qui si lavora tanto fisicamente, si fanno più allenamenti e soprattutto si gioca a viso aperto. Magari ci sono più errori tattici in Bundesliga ma le squadre sono più propositive, inoltre una sconfitta lascia meno strascichi, la filosofia è andare avanti all’attacco anche quando perdi”.

All’Amburgo Behrami ha conosciuto Milan Badelj giocatore con cui ora ha un’altra maglia in comune, quella viola, indossata dallo svizzero da gennaio 2011 a luglio 2012, per questo ha potuto dare dei consigli al croato: “In generale lui era attratto dall’Italia e mi ha chiesto dove si vive meglio, parlandomi di un contatto con la Fiorentina anche in passato. Gli ho risposto senza esito ‘a Firenze, città incredibile’. Giorni fa mi ha mandato il messaggio ‘sto partendo per Firenze’ e così sono stato contento per lui, gli ho fatto l’in bocca al lupo. Credo che con lui la Fiorentina abbia fatto un bel colpo, abbiamo giocato insieme anche tre partite, è un giocatore di qualità e talento, bravo con i piedi e abile in tutte e due le fasi. Nel gruppo si comportava da grande professionista, arrivava sempre presto in palestra e in campo per curare ogni particolare, disciplinato ed educato. È inoltre una brava persona, è tranquillo e colto, credo non avrà problemi a Firenze. Dei compagni sento Pasqual e i magazzinieri, oltre ai miei amici, e ricordo Firenze con grande affetto. Mi è dispiaciuto andare via in quel modo, io ho creduto davvero di fare il rinnovo e le mie parole erano sincere, poi è cambiato tutto velocemente. Ancora oggi soffro per non essermi mai chiarito con i tifosi. Ma io sono a posto con la coscienza, se ho preferito tacere è stato perché io ormai ero a Napoli dove comunque mi trovavo bene e la Fiorentina si era rinforzata e faceva finalmente divertire così non aveva senso avvelenare con accuse un clima positivo per entrambi le parti. Un altro rammarico è che, nonostante a me la gente volesse veramente bene, ho vissuto a Firenze quando le cose non andavano bene per la squadra perciò anche la vita in città era condizionata dai risultati. Mi sarebbe piaciuto giocarci ora, stare in un gruppo vincente e con grandi giocatori, che fa divertire la gente, per godere di più tutto l’ambiente viola e la città appunto. Firenze è bella, mi manca in generale, e mi manca quel centro sportivo che ti fa sentire in un top team perché, lavorandoci tutti i giorni, per un giocatore è importante lavorare in una struttura all’avanguardia, nuova e bella”.

(…) Un accenno infine alla Nazionale svizzera, con la quale si trova ora in ritiro Behrami in attesa della sfida di qualificazione agli Europei lunedì con l’Inghilterra: “Dopo la bella figura al Mondiale vogliamo qualificarci e fare bene all’Europeo puntando ai quarti per poi giocarcela con chiunque, come abbiamo dimostrando contro l’Argentina. Siamo soprattutto fiduciosi che i nostri giovani, che al Mondiale hanno fatto già bene, possano crescere ulteriormente in questi due anni, sono loro il nostro futuro”.

FONTE corrierespione.it

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