Todo bien e il sospiro di sollievo è stato talmente grande da sembrare un tornado. Gonzalo Higuain sorride, il Napoli addirittura salta di gioia. Nessuna sorpresa sgradita, confermata la diagnosi firmata mercoledì dal medico della Nazionale argentina: affaticamento al quadricipite della coscia destra e via. Di corsa, anzi corsetta già ieri: allenamento di scarico e pronti a ricominciare. In campionato e in Europa League: Pipita d’oro. D’oro zecchino.
VISITA OK – E allora, il grande rientro. Un ritorno atteso spasmodicamente per ventiquattro ore, sin da quando i media argentini hanno diffuso la notizia di una lesione muscolare nel bel mezzo della preparazione dell’amichevole che l’Argentina ha giocato, e vinto, mercoledì con la Germania a Dusseldorf: «Higuain infortunato e fuori dai giochi per il riacutizzarsi di un problema accusato a Bilbao in Champions», la sintesi. Ricostruzione subito smentita dal Napoli, che ha precisato quanto perfette fossero le condizioni fisiche dell’attaccante alla partenza per il raduno tedesco della Seleccion, e poi anche dal dottor Daniel Martinez dopo un’ecografia eseguita all’istante: affaticamento muscolare, il responso. Confermato anche ieri dopo gli ulteriori approfondimenti eseguiti dallo staff medico azzurro.
IN CAMPO – Sì, il Pipita è arrivato in auto da Roma al centro sportivo di Castel Volturno intorno alle 15, insieme con il collega di Nazionale, Mariano Andujar, e i medici azzurri lo hanno subito sottoposto a tutti gli accertamenti del caso. Controlli che hanno confortato sia la prima diagnosi del dottor Martinez, sia la sensazione dell’attaccante medesimo, bravo a seminare serenità già mercoledì mattina dal ritiro di Dusseldorf. Dopo il consulto, tutti in campo: un po’ di scarico con Andujar e poi l’appuntamento fissato a oggi. Quando, a meno di ulteriori precauzioni, Higuain dovrebbe addirittura riprendere a lavorare insieme con il gruppo.
DOPPIO COLPO – Notizia migliore non avrebbe potuto accogliere Rafa, oggi, al rientro dal convegno Uefa di Nyon: il Pipita è più che imprescindibile, in questo Napoli; è l’anima, il fuoriclasse-roccia a cui aggrapparsi e l’uomo-cardine da cui dipendono in maniera decisiva le sorti di questa stagione. Vale più dell’oro, per la squadra, ed è per questo che sarebbe un toccasana averlo pronto e pimpante in previsione del doppio impegno con il Chievo in campionato e con lo Sparta Praga in Europa League. Serve il doppio colpo, c’è poco da fare, sia per il morale sia per questioni puramente pratiche: è importante a dire poco, inaugurare con il sorriso il cammino in coppa; lo è altrettanto dare un seguito alla vittoria di campionato strappata con le unghie a Marassi. Per di più all’esordio al San Paolo.
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 5 Set 2014 - 08:27