Francesco Montervino, primo calciatore e storico capitano del Napoli firmato De Laurentiis, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport. Il giocatore pugliese ha ricordato tutti i momenti più emozionanti della sua esperienza napoletana, dal primo allenamento a Paestum al ritorno in Serie A con la fascia da capitano sul braccio, passando per la prima al San Paolo contro il Cittadella. Ecco i passaggi salienti dell’intervista di Francesco Montervino al Corriere dello Sport.
«La nascita del Napoli Soccer? Ricordo quei giorni e mi viene la pelle d’oca. Sono stato il primo calciatore ad aver firmato un contratto con De Laurentiis e ne vado orgoglioso. Ero sicuro che quel progetto sarebbe decollato. Il Napoli è sempre il Napoli, dicevo tra me. E così è stato. Sento la città come fosse mia anche se sono di Taranto. Ho dato tutto me stesso in campo e fuori perché si bruciassero le tappe. In dieci anni devo dire che la società ha fatto passi da gigante. Ed io sono fiero di aver contribuito all’avvio di questo progetto».
«Primo allenamento a Paestum? Eravamo in pochi. Ventura si guardò intorno. Mancava tutto. Ci ricordammo poi che nell’auto di Montesanto c’era un pallone. Prendemmo quello. Poi insieme ci recammo in un negozio di Capaccio a comprare delle pettorine. Mister, possiamo cominciare, dissi. Era il Napoli a legarci così forte. Non dimenticherò mai quei momenti. E non dimentico quando ad ogni giocatore che arrivava, noi dicevamo: guarda che ci troviamo in C per caso, questo è il Napoli e se non lo sai vi ha giocato Maradona, ha vinto scudetti e Coppa Uefa, è seguito da milioni di tifosi».
«I ricordi più belli? E chi dimentica Napoli-Cittadella con cinquantacinquemila tifosi in serie C? Chi dimentica la prima partita in A? Aver indossato quella fascia è una delle cose più belle della mia vita. Ancora mi emoziono quando vedo giocare il Napoli in Europa. Oggi se permettete brindo anche io con De Laurentiis e tanti altri amici tra cui il Pampa, Montesanto e Gianluca Grava».