Il Napoli si è affrettato a ribadire, ieri di buon mattino, che il rapporto tra De Laurentiis e Benitez è solido e che non saranno le sorprendenti vacanze settembrine dell’allenatore a scalfirlo. Quanto il rapporto sarà duraturo lo scopriremo in futuro. Per il momento è a scadenza, come il contratto di Rafa. L’ultima volta che un allenatore ha iniziato la stagione con un accordo annuale (Mazzarri 2012-2013) è finita con l’addio e sono volati gli stracci. De Laurentiis che aveva definito Benitez «monogamo a differenza del suo predecessore» probabilmente non si sarebbe aspettato che Rafa si comportasse come Walter.
Dal canto suo, Benitez avrebbe voluto investimenti importanti da parte del club, non solo sul mercato: sperava, ad esempio, che venissero eseguiti più in fretta i lavori al centro sportivo di Castelvolturno che gli erano stati promessi (è in allestimento il quarto campo, quello riservato ai portieri) e continua a non capacitarsi del fatto che il Napoli non abbia strutture di proprietà per il vivaio, ma anche per fare alloggiare la prima squadra. Del resto, già la campagna acquisti non aveva entusiasmato il popolo del San Paolo e neppure Benitez. Lo spagnolo, che ha sognato Mascherano, ha desiderato Gonalons e ha palpitato per Kramer, alla fine ha fatto i conti con il fair play finanziario ed ha scelto De Guzman eLopez continuando, però, a ripetere davanti a microfoni e taccuini che «vengono acquistati i giocatori che si possono prendere e che vogliono venire». Un compromesso, quello tra presidente e allenatore, che sarà sottoposto alla prova del campo. Se i risultati saranno buoni, la gente andrà in massa a Fuorigrotta passando dal botteghino e nel frattempo Benitez e De Laurentiis potranno valutare con calma la reciproca volontà di andare avanti insieme. Per adesso entrambi si guardano intorno, con circospezione.
Fonte: Gazzetta dello Sport
Articolo modificato 7 Set 2014 - 10:34