SI COMINCIA? Sì, Higuain è legato a doppio filo, a quelli del quartiere veronese da favola. E non potrebbe essere altrimenti, considerando che la saga del Pipita-spaccaporte è nata proprio al Bentegodi. Il 31 agosto di un anno fa: dall’epoca sono seguiti altri 24 gol, 23 griffati nella stagione precedente di A e di coppe, e un altro siglato poco fa, nell’andata del preliminare di Champions con l’Athletic Bilbao al San Paolo. Un capolavoro, davvero, mortificato però dall’esito della doppia sfida con il Napoli eliminato e a farsi mille domande sul presente e sul futuro: bene, che si fa? Dopo il digiuno di Marassi con il Genoa, si ricomincia? Il Chievo del destino già trema.
LA PROMESSA – Lo scossone di Champions, del resto, dovrebbe aver moltiplicato all’infinito, la già grande fame di vittorie del Pipita. Uno che, per intenderci, rifiutava radicalmente il pensiero di non giocare la regina delle competizioni europee e che, dopo la nottataccia del San Mames, non può aver fatto altro che giurare a se stesso di aiutare la squadra a completare la scalata tanto ambita e sognata: quella fino allo scudetto. L’obiettivo dichiarato del club già dai primi giorni del ritiro estivo. L’obiettivo di tutti. A maggior ragione dopo la retrocessione in Europa League.
NOVELLO GIOTTO – Non resta che cominciare. Non resta che godersi l’ultima parentesi di libertà e relax (oggi), dopo i primi due allenamenti della settimana, e ripresentarsi domani in campo più che carico che mai, al cospetto di Rafa. Sì, il giorno del ritorno del boss – e di un’altra infornata di nazionali – sarà anche quello del nuovo patto-scudetto: tutti insieme, si ricomincia con una serie di partite che non permette distrazioni. Verbo magico anche per chi vive per il gol e alla prima è stato costretto a rimandare l’appuntamento con la gloria: dopotutto, esordire al San Paolo con il botto non è mica da buttare. Anzi, è proprio perfetto. Meglio ancora se l’avversario è il Chievo, la squadra del destino. Pipita modello Giotto: per chiudere il cerchio.