Per la procura il quadro non cambia. La perizia depositata dal Racis non muta la posizione di Daniele De Santis, il tifoso giallorosso accusato dell’omicidio di Ciro Esposito. Nessuna attenuante per quei colpi di pistola che, secondo i pm Antonino Di Maio ed Eugenio Albamonte, hanno ucciso il tifoso napoletano.
Ma il prossimo 24 settembre, davanti al gip Giacomo Ebner, accusa e difesa discuteranno su quelle coltellate, subite dall’ultrà dopo avere tirato petardi al pullman dei partenopei. Per il Racis, De Santis viene accoltellato prima di sparare, ma la circostanza delle ferite di arma da taglio, che sarà documentata dagli avvocati della difesa, da una perizia medico legale nei prossimi giorni, non risultava ancora agli atti. «Quattro ferite lineari di circa un centimetro ciascuna e plausibile lesione da taglio in sede paramediana glutea bilaterale». Non abbastanza per attenuare la sua posizione, almeno secondo la procura.
I pm romani sono al lavoro per identificare gli altri tifosi del Napoli, almeno una dozzina, che hanno partecipato al pestaggio di Daniele De Santis, l’ultrà romanista accusato dell’omicidio di Ciro Esposito. Si tratta del gruppo di supporter azzurri che sono intervenuti successivamente alla sparatoria. Nei loro confronti l’accusa potrebbe essere di tentato omicidio. In procura, comunque, si attende il 24 settembre quando verranno illustrate le conclusioni della maxi perizia del Racis sui fatti. Subito identificato invece il primo gruppo di tifosi partenopei, quelli di cui si fa riferimento nella perizia del Racis quando i tecnici dicono che De Santis ha sparato dopo essere stato«sopraffatto dagli aggressori».
Fonte: Il Mattino