Quella con il Chievo Verona è stata una partita strana, tantissimi tiri in porta da parte degli azzurri e pochi quelli da parte dei clivensi. Eppure il risultato, unico vero giudice del mondo calcistico, dice 0-1. E allora si cerca di trovare una spiegazione possibile e razionale parlando di “sfortuna” e “giornata di grazia degli avversari” (in questo caso di Bardi). Però c’è un concetto che al Napoli non riesce ad entrare in testa e che ribadì il tecnico della Roma, Rudi Garcia, nel post-partita di Roma-Inter di qualche mese fa, gara per certi versi molto simile a quella vista oggi al San Paolo: “Quando non puoi vincere bisogna almeno non perdere”.
Per non perdere però ci sarebbe bisogno di una difesa granitica, affidabile e concentrata. Peccato che al Napoli una cosa del genere manchi ormai da tempo, tutte le speranze erano state riposte nell’ ex campione del mondo Raul Albiol. Il difensore ex-Real aveva impressionato nella scorsa stagione e si sperava che con la sua esperienza potesse aiutare il giovane Koulibaly. Purtroppo però lo spagnolo sta deludendo. Non è più concentrato, è lento, quasi indolente, per non dire svogliato. Sono tanti e gravi gli errori che ha commesso in questo inizio di stagione. A Bilbao la sua prova fu disastrosa, i suoi errori (e non solo) sono costati al Napoli l’eliminazione dalla Champions League. Oggi il buco lasciato in difesa che ad inizio secondo tempo ha permesso a Maxi Lopez di presentarsi a tu per tu con Rafael e di battere a rete.
Benitez ad inizio anno auspicava un Napoli che subisse meno reti (circa 30 per essere competitivi per lo scudetto), ma al momento la media è di 2 partite e 2 reti al passivo subite tra l’altro contro squadre non certo fenomenali in attacco. Il tecnico deve lavorare ancora tanto per raggiungere l’equilibrio tanto invocato e sopratutto dovrà far qualcosa per recuperare Albiol passato da punto di forza a punto debole di questa difesa.
Articolo modificato 14 Set 2014 - 19:01