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Che male c’è, che c’è di male? A pensarci bene nella frase della canzone di Pino Daniele c’è tutta l’essenza del nostro Paese. Perché il caro vecchio signor Tavecchio può liberamente insultare tutto e tutti, chiamando i giocatori di colore Mangiabanane, e il buon Florenzi, invece, non può andare a salutare la nonnina che, a 82 anni, è partita da Ostia per andare a vedere il nipote?

L’essenza del nostro calcio sta in questo episodio, e nell’ipocrisia del commento. Florenzi ha sbagliato, lo sappiamo e lo riconosciamo. Pagherà la multa con piacere, ha detto, supportato dal tecnico Garcia.

Intanto, però, le parole rivolte aiMangiabanane” restano lì, nei video catturati, nelle pagine dei giornali, nelle inchieste aperte dalla FIFA e nelle parole di Blatter e Platini.

Insomma, nella giornata di ieri abbiamo assistito a un gesto genuino, spontaneo, di un ragazzo venuto dalla serie D che gioca ai massimi livelli da poco, e ha voluto salutare la nonna che per la prima volta entrava in uno stadio. E’ davvero questo il male del calcio?

Che multa sia, ma che paghi pure Tavecchio, allora, perché, come si dice da noi, cà nisciun è fess.

E visto che vogliamo fare i puntigliosi, consigliamo al signor Tavecchio di rileggersi il Codice di Giustizia Sportiva della FIGC, di cui è presidente, ed in particolare all’Articolo 5.1. Una bella rinfrescatina non fa mai male.

” Ai soggetti dell’ordinamento federale è fatto divieto di esprimere pubblicamente giudizi o rilievi lesivi della reputazione di persone, di società o di organismi operanti nell’ambito del CONI, dellaFIGC, dell’UEFA o della FIFA”.

Raffaele Nappi

@riproduzione riservata

 

 

Articolo modificato 22 Set 2014 - 14:45

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