Troppo brutto per essere vero. Eppure il Napoli visto ieri sera non è stato un incubo, ma la dura realtà. In un San Paolo deserto, gli azzurri hanno nuovamente messo in mostra tutti i loro limiti, alimentando una crisi che diventa sempre più profonda e compromettendo la classifica dopo appena quattro giornate.
Ebbene sì, la classifica è già un problema. Juventus e Roma volano spedite a punteggio pieno, creando così un primo solco tra loro e le inseguitrici. Il Napoli è già in ritardo di 8 punti e, considerando il ruolino di marcia che bianconeri e giallorossi hanno avuto la scorsa stagione, colmare questo gap appare sempre più difficile. Le due capoliste giocano un gran calcio, mostrando solidità difensiva e tanta qualità in fase avanzata. Bene anche l’Inter di Mazzarri, con i suoi 8 punti e con la concretezza che contraddistingue le squadre allenate dal tecnico toscano.
Ed il Napoli? Brutto e senz’anima. Una squadra vincente scende in campo per sbranare l’avversario, senza se e senza ma. Gli azzurri invece partono bene, ma si perdono sul più bello. Manca il mordente, manca la voglia di portare a casa il risultato a tutti i costi. Il bel gioco e le qualità tecniche non hanno alcun valore se viene meno la testa.
La soluzione, a prescindere dagli accorgimenti tattici, può essere soltanto una: lottare per se stessi e per la gente. Che senso avrebbe disputare una stagione anonima? Non gioverebbe alla piazza e nemmeno ai calciatori stessi. La poca cattiveria agonistica mostrata contro il Palermo non può essere giustificata. Il passato non può essere cambiato ed il futuro è un’incognita. Quello che conta è il presente ed il presente deve avere, per tutto l’ambiente, un solo nome: Napoli…
Antonio De Filippo
Articolo modificato 25 Set 2014 - 00:18