Un pareggio che sa di sconfitta quello maturato al San Paolo contro il neo promosso Palermo. Il Napoli non va, la difesa viene continuamente bucata e come se non bastasse questa squadra non ha la minima forza mentale per difendere il vantaggio acquisito, neanche quando è di più reti proprio come accaduto ieri sera. In precampionato il tecnico Benitez disse che per migliorare la classifica la squadra doveva mantenere la qualità offensiva ammirata nella scorsa stagione e migliorare la fase difensiva, scendendo dalle 39 reti subite nello scorso anno a non più di 25. Tutto giusto, peccato che gli azzurri in appena 7 gare ufficiali abbiano drasticamente diminuito il numero di gol fatti ed abbiano incassato già 11 reti senza lasciare mai imbattuto Rafael. Tanto basta per capire che continuando così i partenopei avranno pochissime possibilità non solo di lottare per le primissime posizioni, ma anche ben poche di restare attaccati al treno Champions che dista già 4 punti.
L’attacco può comunque vantare un primato che in parte lo giustifica: gli azzurri sono la squadra con il maggior numero di tiri in porta effettuati in queste prime gare di campionato, segno che la fase offensiva funziona (seppur con qualche difetto di precisione). Il problema è evidentemente dietro, in difesa. Prendersela solo con i difensori centrali (chiaramente non esenti da colpe) non sarebbe però del tutto giusto. Infatti, se si analizzano le reti prese, ci si accorge subito che queste provengono quasi tutte da palle inattive o dalle fasce. Per i calci piazzati è tutto un problema di attenzione, marcatura e concentrazione, quindi migliorabile con allenamenti ed esercitazioni. Ma il problema delle fasce è ben più serio, è tattico. Infatti sugli esterni il Napoli è sempre in inferiorità numerica, questo perché basta una sovrapposizione del terzino avversario e subito si viene a creare il 2 contro 1 fatale alla retroguardia azzurra. Né Callejon né soprattutto Mertens (o Insigne) coprono efficacemente la zona di campo che si lasciano alle spalle, basta un semplice 1-2 per andare in crisi. Inoltre i terzini si lasciano attrarre al centro perché vanno a coprire gli inserimenti degli avversari e lasciano una voragine nella quale vengono continuamente infilati. E non solo, gli errori non si fermano qui. Per provare a recuperare disperatamente la situazione lasciano perdere la marcatura dell’attaccante avversario, che così si ritrova libero di battere a rete dal centro dell’area (anche a causa della deficitaria copertura che offrono i centrocampisti azzurri). Non è possibile che una squadra con ambizioni da primato subisca così tanto dalle fasce.
Errori che si ripetono anche sui cross. I laterali lasciano crossare i calciatori avversari con estrema semplicità, vengono sempre lasciati quei 2-3 metri che risultano fatali a questi livelli così da creare ulteriori pericoli per la porta difesa da Rafael (la gara con il Genoa ne è l’esempio). In questa maniera non si può continuare, se non si dovesse migliorare in breve tempo il Napoli continuerà a subire reti ed a perdere punti. Intanto domenica, è triste dirlo, c’è lo scontro da zona retrocessione con il Sassuolo e tutti i tifosi si pongono la stessa domanda: “Il progetto Benitez è arrivato alla conclusione?“.