Una fuga che spaventa. Un avvio di stagione alla velocità della luce per Juventus e Roma, capaci di infrangere ogni record. Dietro il Napoli arranca, bloccato da un’insicurezza psicologica che sembra essersi impossessata della squadra di Rafa Benitez. La batosta di Bilbao è stato un boccone troppo amaro da mandar giù, così difficile da dimenticare tanto che ancora oggi ad ogni singola azione, in ogni singolo match, gli strascichi sono lì, pronti a ricomparire gettando il gruppo nello sconforto. Oltre al problema psicologico, il Napoli visto in campo nelle ultime giornate è stato impreciso ma soprattutto disordinato tatticamente. Eppur si sa che, per vincere in Italia, il mix ideale è quello che vien fuori da individualità straripanti unite ad una forte organizzazione.
INDIVIDUALITA’ – La squadra di Benitez ha un potenziale esplosivo, messo in mostra già lo scorso anno. Solo in avanti talenti come Higuain, Mertens, Callejon, Hamsik ed Insigne su tutti, sono campioni capaci di far saltare il banco in qualsiasi momento, di regalare vittorie con giocate da urlo anche quando le partite sembrano difficili da sbloccare. Dodici mesi dopo però, la squadra dà l’impressione di essere piuttosto scarica, senza mordente, lontana dalla brillantezza dei giorni migliori e poco cinica sotto porta. E Benitez sa bene che, con una difesa incapace in questo inizio di stagione di riuscire a mantenere imbattuta la porta di Rafael, se non si segna lì davanti allora i guai son davvero tanti.
ORGANIZZAZIONE – Qui iniziano i veri grattacapi per Benitez. Nella patria del tatticismo estremo, una squadra che soffre e non ha equilibrio ha vita breve. Il centrocampo, con i due soli mediani a protezione della difesa, sta dimostrando di non riuscire a dare la giusta copertura alla retroguardia. I reparti sono scollati, con distanze abissali tra attacco e difesa e capaci, nell’ultimo incontro con il Palermo, di far rientrare per due volte in partite i rosanero su azioni quasi di contropiede. La difesa, inoltre, soffre senza sosta e non riesce a ritrovare la tranquillità ideale che serve per uscire da questa crisi. Senza la copertura preventiva dei trequartisti, le fasce diventano terreno di conquista per gli avversari e gli inserimenti centrali, come successo con i gol di Muniain prima e di Belotti poi, diventano un rebus difficile da sciogliere. Benitez deve lavorare sodo, solo così questo Napoli può rispondere presente all’appello “Scudetto” e riprendere la via smarrita. Il cammino è ancora lungo e tortuoso ma una vittoria, già domani, potrebbero rendere la salita meno impossibile.
Sabato Romeo
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