La semplice regola del calcio. Se non subisci gol di sicuro non perdi. E al Napoli in affanno visto di questi tempi questo può già far comodo. E molto. La vittoria di Reggio Emilia col Sassuolo ricomincia a raddrizzare la barca guidata da Benitez, pericolosamente alla deriva in questo inizio di stagione da dimenticare. Il Napoli ha sempre subito gol nelle prime otto partite ufficiali disputare prima del Sassuolo: nelle due di Champions League play off (quattro gol), in quella di Europa League contro lo Sparta Praga (1 gol), e poi ci sono le sei reti incassate in campionato in cinque partite. Non sono tantissime: il Milan ne ha prese 9, così come il Cesena. Il Parma addirittura 10, senza contare la gara di ieri, e via via le altre. Delle big gli azzurri sono i più perforati prima del Milan. Sei gol fatti e sei subiti: uno col Genoa alla prima giornata, uno col Chievo e uno con l’Udinese per le due sconfitte consecutive, e poi i tre del pareggio col Palermo.
Contro il Sassuolo domenica è finita l’emorragia, e si spera l’emergenza. Gli azzurri hanno comunque dato l’impressione di essere tremolanti in retroguardia. A parte l’assalto finale del Sassuolo (traversa colpita da Peluso, anche se piuttosto casuale) ci sono stati almeno un paio di svarioni che hanno rischiato di far capitolare per la settima volta Rafael. Così non è stato, e assieme ai gol non subiti sono arrivati i tre punti. Solo un caso? Probabilmente no. Rafa Benitez è alle prese con un vero e proprio incubo: l’equilibrio. Un concetto che il tecnico spagnolo ripete fino allo sfinimento. Un equilibrio che Rafa proprio non riesce a trovare. Pur di evitare di vedere il suo Napoli sommerso di gol, Benitez mette dei paletti al suo “credo” tattico. I famosi esterni, che sono croce e delizia del suo modulo. Pur di evitare che il Napoli subisca ancora Benitez ha deciso di mettere un difensore “puro”, vale a dire Miguel Britos. Esperimento davvero poco riuscito per tutta questa prima parte di stagione, ma Benitez ha insistito. Un po’ per orgoglio, un po’, forse, per disperazione. A Sassuolo le cose hanno funzionato: l’ex Bologna è stato “schiacciato” sulla linea dei difensori, giocando
tutto di contenimento. Partita efficace, perché l’uruguaiano ha fatto ciò che Benitez gli aveva chiesto. Dall’altro lato si è messo Zuniga: il colombiano ha agito a destra, suo vecchio ruolo. Anche per lui compiti difensivi e partita tutto sommato riuscita. Con questa soluzione “d’emergenza” Benitez ha messo un freno all’emorragia degli azzurri.
Al centro invece ha deciso di confermare Koulibaly e Albiol. La nuova coppia che per qualcuno poteva “scoppiare”, invece per la prima volta è riuscita a non far subire gol al Napoli. Anche in questo caso le conferme di Benitez hanno avuto ragione. Albiol per lo spagnolo è un punto fermo, mentre Koulibaly ha tutta la fiducia di questo mondo. Tra l’altro dietro Koulibaly c’è il vuoto: il terzo centrale è Henrique, che però è ormai un jolly che viene utilizzato anche sulla fascia. Anzi, al
centro della difesa il brasiliano non sembra nutrire di una fiducia
cieca. Teoricamente Henrique potrebbe essere il titolare di questo
Napoli. Il vero “vuoto”, invece, è rappresentato dal quarto difensore. Con gli impegni europei a Benitez servirebbero quattro centrali, ma in realtà non ci sono. Con Britos che ormai è dirottato stabilmente sulla fascia, a gennaio servirà sicuramente un altro intervento in difesa. Bisogna sia dare fiato ad Albiol e Koulibaly, e magari anche rinforzare il reparto. Il giovane difensore francese ha talento ma forse è stato prematuro lanciarlo titolare in un campionato di Serie A, nel quale il Napoli ha delle ambizioni di vertice.
FONTE Giovanni Scotto per il Roma
Articolo modificato 30 Set 2014 - 12:39