Lui l’Europa League l’ha vinta proprio con il Napoli. Quella che allora si chiamava Coppa Uefa, e che nel 1989 gli azzurri alzarono al cielo nella notte magica di Stoccarda. Raffaele Di Fusco c’era, all’epoca secondo portiere alle spalle del povero Giuliani. “Quella di oggi è una manifestazione completamente diversa da quella che vincemmo noi. Il Napoli può farci un pensierino, ma molto dipenderà dalle squadre che scenderanno dalla Champions“, ha detto Di Fusco a SpazioNapoli.
Pur se una competizione minore, quanto gioverebbe al Napoli vincere quest’Europa League?
“Tantissimo. Innanzitutto perchè riporterebbe in bacheca un trofeo europeo dopo tantissimo tempo. E soprattutto perchè farebbe capire al mondo del calcio che il Napoli c’è e fa sul serio. Che è una società vincente: sarebbe una carta importantissima da giocare anche nel prossimo calciomercato”
Bratislava può aver certificato l’uscita degli azzurri dalla crisi di inizio stagione?
“Bisogna essere più cauti. Lo Slovan è un avversario molto debole: era inevitabile vincere. Con questi tre punti il Napoli conferma un piccolo trend di crescita iniziato a Reggio Emilia contro il Sassuolo, ma la squadra mi sembra tutt’altro che guarita. Concede ancora troppo agli avversari, la fase difensiva non è all’altezza di un club che mira in alto. C’è ancora tanto da lavorare”
Un giudizio su Rafael, spesso criticato in questo periodo.
“Diventerà un buon portiere, di questo sono sicuro. Ma ora come ora non mi sembra possa offrire le giuste garanzie. Bisogna evitare di fare del male al giocatore facendo sempre paragoni con Reina: lo spagnolo è di un altro livello. Rafael può arrivarci, ma ha bisogno di lavorare e di giocare con continuità, sentendo fiducia intorno a sè”.
Articolo modificato 3 Ott 2014 - 12:07