Il digiuno continua, almeno in campionato. Nella serata in cui il Napoli ha sfatato, al terzo tentativo, il tabù San Paolo in serie A, e in cui ha rotto il ghiaccio anche Insigne, Gonzalo Higuain resta ancora all’asciutto. La rete di giovedì scorso a Bratislava sembrava poter consentire al Pipita di riannodare i fili del discorso con il gol perduto. Così non è stato, anche se l’argentino ha comunque realizzato tre sigilli in questa stagione, due in Europa League e uno nel maledetto preliminare di Champions. Ieri sera però Gonzalo non era contento. Si è battuto come al solito, forse anche più del solito, recuperando un paio di palloni a metà campo, dettando i tempi del pressing offensivo, ma la palla in rete non è riuscito a spingerla neanche stavolta.
E così Higuain non segna in campionato ormai dal 13 aprile scorso, quando firmò quella che, per ora, è l’unica tripletta in maglia azzurra (in Napoli-Lazio 4-2). Da lì in poi il buio in 11 partite di campionato, le cinque giornate finali della scorsa serie A (ma non ha giocato le ultime tre) e soprattutto i primi sei turni dell’attuale. Eppure proprio nella gara con il Torino Higuain ha avuto almeno tre occasioni per rompere il digiuno. L’incredibile triplice opportunità capitata sui piedi prima di Insigne (che ha colpito il palo) e poi sui piedi dell’argentino, sfortunato nella prima conclusione di destro e impreciso nella successiva di sinistro, entrambe respinte dai difensori granata, con Gillet fuori dai pali. Al 39’ invece Higuain ha calciato alto da appena due metri, anche se l’azione era probabilmente viziata da un fallo.
Infine l’ultima occasione al 16’ della ripresa, un colpo di testa debole e colpito di striscio su illuminante assist di Insigne. Ha lasciato il campo a 5’ dalla fine senza sorrisi, ma alla fine della partita ha salutato con i compagni i tifosi, come se avesse voluto dire:«Poco male, l’importante è che abbia vinto il Napoli». Per il ritorno al gol, in campionato, appuntamento dunque rimandato alla gara con l’Inter del 19 ottobre. Per ora Higuain si gode il risveglio del Napoli, da lui lungamente invocato con distillati di rabbia e grida prodotti in campo e in allenamento, per scuotere i compagni e per dare la carica. E insieme alla candidatura per la leadership e agli assist distribuiti sin qui (l’ultimo, splendido, contro il Sassuolo) anche una media-reti a partita buona: 0.49, la quinta di sempre del Napoli dopo Cavani, Fonseca,Vojak e Viani.
Fonte: il Mattino
Articolo modificato 6 Ott 2014 - 13:07