Mazzarri-Benitez, un duello che si rinnova. Ma stavolta con scenari diversi. Due tecnici divisi da mari e monti, più grintoso e passionale il primo, più freddo e pacato il secondo. Due stili di gioco agli antipodi, quello di Walter, fatto di pressing, verticalizzazioni e tanta corsa, e quello di Rafa, che predilige il controllo della palla. Così diversi, ma così incredibilmente simili. Perché i due hanno allenato le stesse squadre, a distanza di tre anni. Quando Rafa allenava l’Inter, Walter sedeva sulla panchina del Napoli. I due non fecero in tempo ad affrontarsi, perché lo spagnolo andò via da Milano a dicembre.
E la stessa sorte potrebbe toccare ora a Mazzarri, per il quale la sfida contro il Napoli rappresenta non solo il confronto con il suo passato, ma anche un’ancora di salvezza per riscattare le sette reti incassate da Cagliari e Fiorentina nelle ultime due partite. Lo scorso anno i due tecnici si affrontarono in due occasioni: al San Paolo vinse Rafa per 4-2, mentre a Milano il punteggio finale fu uno scialbo 0-0.
Ma stavolta la sfida ha un sapore diverso, soprattutto per le circostanze in cui avviene. Vincere per Walter significherebbe non solo salvare la propria panchina e riconquistare la fiducia dei tifosi, ma anche sconfiggere il suo “rivale”, dimostrare che San Siro non è terra di conquista e che le ultime due debacle fanno parte del passato. Vincere per Rafa invece significherebbe allungare a quattro la striscia di vittorie e prendersi una rivincita alla Scala del calcio, di fronte a quei tifosi che l’hanno umiliato, deriso e hanno gioito al suo allontanamento.
Ma prima c’è la sosta, che servirà ad aumentare la “suspense” e a schiarire le idee. Il confronto tra Rafa e Walter dovrà attendere. Resta però un dubbio: lo spettacolo che questi due tecnici hanno da offrire vale l’attesa? Solo il campo potrà stabilirlo.
Vittorio Perrone