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Aspettando Inter-Napoli, campionato 1982-83: pari al cardiopalma

E’ il primo di due “promemoria” che la consueta rubrica “qui fu Napoli” regalerà ai propri lettori in vista del big match di domenica tra i nerazzurri ed il Napoli, trasferta sempre ostica e spesso avara di risultati ma che nelle rare volte in cui gli azzurri hanno racimolato punti la sensazione che scaturiva era quella di aver vinto, a testimonianza dell’importanza di uscire indenni da San Siro. In questa prima tappa ripercorreremo la gara del campionato ’82-83, anno in cui sedeva in panchina mister Giacomini, allenatore esperto e pragmatico sul quale la società aveva riposto forse fin troppe speranze, trascurando invece la campagna acquisti che aveva avuto come unico acquisto di grido quello di Ramon Diaz.

A Milano, sponda nerazzurra. tirava un’aria di resa, soprattutto in considerazione della prima frazione di gioco, in cui gli azzurri cedettero il passo ai padroni di casa quasi mai senza riversarsi nella metà campo avversaria, lo 0-0 con cui si chiude il primo tempo è quanto mai bugiardo, e sulle tribune la sensazione che l’Inter possa chiudere il contenzioso senza troppo fragore si fa sempre più coinvolgente, Altobelli e Beccalossi sono autentiche spine per Ferrario e Bruscolotti, la regia di Krol non trova il supporta adeguato e al ’56 arriva la prima sberla fatta in casa, Oriali raccoglie un cross di Beppe Baresi dalla destra, indisturbato in spaccata anticipa il primo difensore azzurro e batte un Castellini incolpevole, 1-0 e comincia un’altra gara, fatta di spigolosi interventi e tentativi vani di barricate, reazioni inefficaci se non per un calcio d’angolo che Pellegrini spizza di testa imbeccando una clamorosa traversa, ma il pari non è nell’aria, a dissipare la saggezza della più conosciuta affermazione contraria, conferma che arriva dopo una discesa da fondista di Juary, che entra in area di rigore e viene falciato da un disperato quanto maldestro tentativo di recupero di Ferrario, calcio di rigore ineccepibile, che “spillo” Altobelli mette nel sacco senza che Castellini intuisse la traiettoria.

Come spesso accade nella testa dei calciatori che sentono la gara nelle proprie mani, avviene quell’arcana reazione inversa che spinge ad un atteggiamento di resa, tentando di gestire fino alla fine il risultato, avversari che invece, forse inviperiti da una certezza quasi del tutto confermata di trovarsi ai confini con un’amara sconfitta, forti della rabbia che si trasforma in reazione sul campo, per gli azzurri comincia una partita nuova, da uno “0-0” che vive solo nella testa dei partenopei, che con Diaz cominciano a macinare gioco, metri e cross interessanti, uno, quello al bacio, finisce sulla testa di Criscimanni che inganna Bordon ed il suo vano tentativo di opporsi alla sorte, 2-1 al minuto 86, forse è troppo tardi per sperare nella rimonta, considerando anche i recuperi striminziti che all’epoca non andavano oltre una manciata di minuti o poco più.

Ma quando il destino ha scritto la storia nelle pagine della vita, seppur calcistica, niente e nessuno può opporsi, nemmeno le manone del portiere nerazzurro, che a seguito di una serie di batti e ribatti al limite dell’aria, nulla può sul fulmineo destro secco di Marino che si va ad infilare alla sinistra della porta difesa dall’estremo ex nazionale azzurro, al 90′ è arrivato il pari che nessuno mai si sarebbe aspettato, gli azzurri di capitan Bruscolotti “scippano” un pareggio insperato e tornano a casa con un preziosissimo punto, anche se da lì a poco non basterà per salvare la panchina di Giacomini, presto sostituito dal duo Pesaola-Rambone che salverà la squadra all”ultima giornata da una retrocessione quasi certa alla fine del girone d’andata.

Ecco le immagini del match:

Articolo modificato 13 Ott 2014 - 15:24

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Scritto da
redazione