La cornice è di quelle ricche di atmosfera e di fascino, lo Stadio Giuseppe Meazza di Milano, la scala del calcio. Un impianto legato a doppio filo alla storia del football, che già da solo rende una sfida fuori dall’ordinario. Una giusta premessa ad un incontro che ha tutto per non essere una semplice partita d’inizio stagione. Tanti gli spunti che si nascondono in un Inter-Napoli tutto da scrivere, pronto a regalare emozioni.
Rimpianti…- L’annata non è cominciata nel modo migliore, l’amarezza è ancora intensa data l’eloquente realtà dei fatti. La disinvoltura con cui la Roma di Garcia si è sbarazzata del Chievo Verona è l’ennesimo atto di un cammino dove i clivensi sono riusciti a strappare i tre punti soltanto al San Paolo in una sfida stregata, poi solo un pari scialbo contro l’Empoli e cinque sconfitte. Il rendimento del Palermo di Iachini dopo il rocambolesco pareggio in notturna sempre tra le mura di Fuorigrotta fa il paio: sette goal subiti e zero fatti nelle due sconfitte contro Lazio e ed Empoli. Chiude il cerchio il rendimento dell’Athletic Bilbao, che ha estromesso gli azzurri dalla Champions League, due punti in otto sfide nella Liga, un misero punticino contro Shaktar e Bate Borisov nella massima competizione europea. Numeri che fanno recriminare e non poco, dimostrazione che questo gruppo aveva tutto per ritrovarsi a metà ottobre ancora con i piedi saldi nella tanto ambita coppa dalle grandi orecchie e a fiancheggiare le due migliori squadre del nostro campionato. L’onestà intellettuale porta ad ammettere che Juventus e Roma ad oggi sembrano avere un passo diverso, ma sarebbe inutile rimarcare quanto quei cinque punti più avrebbero rappresentato in un percorso che non è giusto accantonare del tutto già agli inizi di una stagione ancora tutta da scoprire.
…e speranze – Fondamentale guardare al passato per affrontare al meglio il presente, giusto però voltare pagina, gli azzurri l’hanno fatto con tre vittorie nelle ultime tre sfide, con questo spirito si presentano al cospetto di un Inter in affanno ma che si ritroverà ad affrontare il posticipo di domani con il coltello fra i denti. Il clima che circonda Walter Mazzarri è torrido, talmente cocente da far apparire il periodo no di Benitez, che c’è stato, scalfito da un dolce zefiro. Sarà una partita complicata ma che il gruppo partenopeo ha tutto per portare a casa con il massimo risultato, la crescita del Napoli nelle ultime partite lascia ben sperare. Una manovra apparsa sempre più fluida ed una mediana sempre meglio registrata, che però dovrà fare a meno di un Gargano ad oggi imprescindibile, con degli accorgimenti ancora da effettuare ma il tutto corredato da una particolare ventata di ottimismo. Vincere contro l’Inter porterebbe punti ed autostima, fiducia sempre crescente che può essere vera e propria linfa vitale nel tour de force che vedrà gli azzurri disputare sette partite in venti giorni. Non è un’eresia che alla sosta di novembre il progetto partenopeo in questa stagione avrà tratti molto più marcati.
Ricordi – Amarcord ma con un pizzico di veleno nella coda. Inter-Napoli per i due tecnici non può e non sarà mai una sfida qualsiasi. Benitez a Milano non ha lasciato il segno, nel background dell’allenatore madrileno è una ferita che saltuariamente ancora pulsa. Due titoli in quattro mesi certo, ma un progetto abortito sul nascere, con più di un rimpianto. Troppo grande ancora l’ombra di Josè Mourinho in quell’Inter post-triplete, praticamente inesistente il feeling tra lo spagnolo e l’ormai ex dirigenza interista. Mazzarri a Napoli ha scritto pagine importanti di storia, un Napoli ancora in certa di un definitivo, grande autore sotto la guida dell’allenatore di San Vincenzo è diventato una realtà costante del calcio italiano. Tanti i risultati raggiunti, incalcolabili le emozioni e le soddisfazioni vissute fianco a fianco dal tecnico livornese e la piazza partenopea, tutto però appannato da un addio ricco di poche verità e tante omissioni, il tutto unito ad un carattere non proprio facile e non molto affine all’ambiente ad ogni livello.
Tre spunti importanti, tre ingredienti fondamentali che hanno tutto per rendere la sfida di domani sera molto più di un posticipo della settima giornata di campionato. Contenuti tecnici e sentimentali pronti ad intrecciarsi in un grande spettacolo, si alzi il sipario dunque.
Edoardo Brancaccio