“Una sfida nella sfida tra due ottimi tecnici che hanno fattola storia del Napoli, Mazzarri più a lungo, Benitez in un anno molto positivo”, Renzo Ulivieri, il presidente dell’associazione italiana allenatori, tornato sul campo in tuta e scarpette per guidare la squadra femminile del San Miniato, la sua città. “Una bella esperienza, le ragazze tatticamente apprendono in un attimo, tecnicamente hanno margini di crescita per avvicinarsi sempre di più agli uomini. La vera differenza sta nella forza fisica”.
Come spiega le difficoltà iniziali di Benitez?
“L’esclusione in Champions League ha pesato tantissimo, un’esperienza che ho provato sulla mia pelle quando ero al Parma. Quando vai fuori è difficile riprenderti, ti senti cascare il mondo addosso. Il contraccolpo psicologico è pesantissimo”.
E perché l’Inter non è ancora una squadra alla Mazzarri?
“Per un problema tecnico di qualche giocatore, che non sembra adatto all’idea di gioco di Mazzarri, c’è qualche difficoltà di troppa costruzione”.
Benitez fa riferimento spesso alle troppe pressioni che ci sono in Italia…
“Per noi allenatori italiani è un fatto normale, siamo abituati a queste cose, capisco però chi viene da fuori. In Italia è così, se a Benitez vanno male tre partite viene messo in discussione, ora tocca a Mazzarri”.
Già, a suo avviso Mazzarri rischia domenica?
“Non credo proprio. E poi lui è un allenatore abituato ai cavalloni e ad andare su e giù: si riprenderà”.
Con il modulo di Benitez si può vincere anche in Italia?
“C’è bisogno che tutti si abituano a sacrificarsi quando si perde la palla. Con il 4-2-4 in Italia ha vinto Capello nel dopo Sacchi, tutti devono rientrare per formare un quattro più quattro in fase difensiva”.
Cosa le piace di più di Rafa?
“La voglia di giocare sempre in maniera offensiva, la spregiudicatezza”.
E di Mazzarri?
“La capacità di tirare fuori dai suoi giocatori il massimo e più del massimo”.
Un difetto di Benitez?
“Non lo conosco, quindi non conosco i suoi difetti”.
Di Mazzarri?
“Potrebbe mostrarsi più simpatico nelle interviste, come lo è fuori dal calcio. Ma ha sempre risposto che il suo mestiere è vincere le partite e non essere simpatico. E ha ragione perché ha sempre parlato con i fatti”.
Inter-Napoli, come se l’aspetta?
“Una partita tesa, anche nervosa, aperta, l’Inter leggermente favorita per il fattore campo”.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 18 Ott 2014 - 13:03