I tifosi hanno due reazioni. Chi contesta, chi fugge. La vergogna espostartata in Svizzera va oltre le facili e inopportune critiche al tournover. Niente di peggio che parlare di Young-Boys Napoli. Facile ma inutile.
I giocatori: non corre nessuno, preparazione insufficiente o stili di vita sbagliati?
Il portiere: possibile che Andujar sia peggiore di Rafael, e se così perché fu preso?
Il mercato: bastava non comprare nessuno per avere un Napoli più forte e rodato. Non avrebbe vinto granché, ma non immagino una squadra peggiore di questa ed un mercato più maldestro. Probabilmente Bigon non conta nulla, non ha quindi responsabilità. Ma gli sta bene recitare la parte del direttore sportivo? Se è questa la sua professione, pensa di onorarla subendo passivamente le scelte sbagliate di altri? Ci mette la faccia: nonostante la barba, è la sua faccia.
Benitez: conta i giorni che lo separano dal definito ritorno a Liverpool. Non si spiega altrimenti una squadra così demotivata e lenta, afflitta da inaccettabili errori. Albiol e Henrique sul primo gol ricordano le partite sulla spiaggia. Non marcano. Si scostano. Si girano, quasi per schivare il tiro dell’avversario. Per carità, attenti, rischiate la bua.
De Laurentiis: aspetto il prossimo radioso tweet, magari con la foto a fine pranzo per rassicurare i tifosi. Benitez e lui, amici sereni in gita a Castel Volturno. Ricordo il messaggio: «Benitez sta lavorando bene». Certo, tutto bene, presidente?
Antonio Corbo per Repubblica