Il Napoli sceso in campo a Berna contro lo Young Boys, soprattutto quello del secondo tempo, avrà fatto rabbrividire anche i tifosi più ottimisti e accondiscendenti. Se nella prima frazione di gioco gli azzurri sono stati pericolosi in qualche circostanza, nel secondo tempo Zapata e compagni non si sono mai fatti vedere dalle parti di Mvogo. Il dato che infatti mette più preoccupazione in assoluto, è come questa squadra sia completamente priva di mordente, cattiveria sportiva, spirito di rivalsa o se vogliamo della tanto citata “cazzimma” che non permette ai partenopei di essere cinici e risolutivi sotto porta quando necessario.
Dopo il vantaggio degli svizzeri con Hoarau, arrivato al 51′, ci si aspettava una reazione della squadra di Benitez, un Napoli che mettesse alle corde l’avversario con la voglia di rimontare il risultato. Invece, il primo vero tiro nello specchio della porta dello Young Boys è arrivato soltanto all’87’ con il neo entrato Callejon. Prima di quell’occasione i partenopei si erano affacciati dalle parti del portiere svizzero soltanto con un colpo di testa dell’altro subentrato Marek Hamsik finito alto e con la rete annullata per un giusto fuorigioco allo stesso attaccante spagnolo.
Dunque, oltre 35 minuti senza mai rendersi pericolosi nonostante lo svantaggio, cosa che rendevano ancora più stucchevoli le proteste di Benitez per la perdita di tempo dei calciatori svizzeri ad ogni sostituzione. Se il Napoli ha avuto qualcosa in questa gara è stato il tempo per recuperare, scacciando così ogni alibi imputabile. Una squadra con ambizioni di vittoria in un tutte le competizioni in cui partecipa non può essere così fragile mentalmente, agli azzurri basta subire un gol per bloccarsi completamente e troppe volte è accaduto in questa stagione.
Serve una sterzata immediata, un’iniezione di fiducia e concretezza per poter tornare subito alla vittoria in campionato. Per arrivare lontano bisogna remare tutti nelle stessa direzione ma soprattutto credere fortemente e senza riserve nel progetto che si sta portando avanti, dal tecnico ai giocatori stessi.
Pasquale Giacometti
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