Pioggia, vento e tanto freddo. L’Italia sta per essere invasa dal ciclone Gonzalo. Su Rafa Benitez il gelo è arrivato in netto anticipo. Hernanes aveva già fatto nascondere il sole fatto di sorrisi e risultati beffando il Napoli al 90′, la sconfitta con lo Young Boys ha fatto precipitare le temperature ai minimi storici. Al tecnico spagnolo non resta che provare a caricare la squadra in vista del match col Verona e sperare che, insieme a Gonzalo, arrivi un altro ciclone pronto ad investire la Serie A: quello chiamato Higuain.
OBIETTIVO PRIMO GOL – Il Pipita infatti non può più fallire il suo appuntamento con gol all’interno dei confini italiani. In Europa fino ad ora è stato preciso come un orologio svizzero. Con l’Athletic realizzò la magia che valse il pareggio al San Paolo, con lo Sparta Praga siglò il rigore che diede il via alla rimonta mentre con lo Slovan gli bastarono trenta secondi per scrivere il suo nome sul tabellino dei marcatori. La manciata di minuti disputata con lo Young Boys non fa testo. Benitez aveva in mente un turno di riposo per il Pipita e così è stato nonostante il risultato. A Milano l’argentino era apparso nervoso, in contrasto con l’idea di gioco del mister e con le idee poco incisive dei compagni di squadra.
VOGLIA DI ESULTARE – Al Pipita non va giù l’idea di essere troppo solo lì davanti, essere il terminale offensivo di una squadra lo scorso anno votata all’attacco e di colpo diventata la brutta copia di sè stessa. Le giocate da urlo, i passaggi filtranti e gli assist ormai non bastano più. L’argentino aveva in mente di lottare sin da subito per il titolo capocannonieri e il ritardo accusato ora rispetto a Tevez ed Honda è di sei marcature. Ecco perchè il Verona diventa l’occasione giusta per dimostrare il suo valore e allontanare le voci sempre più insistenti sul futuro di Benitez, sempre più speranzoso di veder cadere dal cielo tanti gol firmati Higuain.
Sabato Romeo
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Articolo modificato 25 Ott 2014 - 09:39