Ottava giornata di campionato, Napoli di scena al San Paolo contro il Verona più blasonato, quell’Hellas ritornato in serie A lo scorso anno. L’Hellas di Mandorlini, rinnovato ma ancora una volta classificabile come una delle sorprese del campionato. Dopo la sconfitta di Berna in Europa League ed i mugugni dei tifosi accorsi in Svizzera, il Napoli prova a rialzarsi ancora una volta in questa stagione che da Bilbao non ha trovato più pace. Tutti pronti a criticare, tutti pronti a puntar il dito al primo mezzo passo falso. Squadra costretta a fare da schiacciasassi contro tutto e tutti, quando non si vince 4-0 è sempre una sconfitta. I dubbi in ogni caso ci sono e prima il mercato, poi i risultati alterni hanno portato la squadra azzurra nelle sabbie mobili. Rafa Benitez prova a cacciare ancora una volta le streghe dal San Paolo
A.A.A. cercasi buon talismano – Una trentina di secondi sono sufficienti. Eh sì, proprio una trentina di secondi separano il fischio iniziale dell’arbitro Gervasoni dal gol del Verona. Palla respinta che si impenna al limite dell’area azzurra, Hallfreðsson prova al volo di sinistro. Ma no, non possiamo credere ai nostri occhi. Palla che si insacca alle spalle di un incolpevole Rafael (quello del Napoli) ed ora abbiamo anche la consapevolezza che c’è una fattura sul Napoli di Benitez quest’anno, al netto di tutti gli errori. Ma noi siamo uomini razionali ed alla sfiga non ci crediamo. Gambe in spalla, tiriamoci sù le maniche ed iniziamo ad imbastire una manovra che faccia al caso nostro. Il Napoli c’è, ha preso uno schiaffo ma è vivo e vegeto. Sprint, corsa, cattiveria agonistica. C’è tutto in questo Napoli di fine ottobre. La squadra è in palla e non merita quanto gli sta accadendo. L’Hellas c’è in campo ma solo per difendere il fortino. Gli uomini di Mandorlini come è giusto che sia si chiudono nella propria area, alzano il ponte levatoio e provano a ripartire in contropiede. Il bello è che per poco non ci riescono ancora con l’islandese che impegna Rafael (ancora quello del Napoli). Il vero protagonista della serata è però come al solito il portiere avversario. Rafael (quello del Verona) si erge a protagonista, non volendo essere da meno dei suoi precedenti colleghi, vedi alla voce Gillet e Bardi. Contiamo almeno 11 conclusioni verso la porta del Verona senza che il Napoli riesca a bucare il portiere brasiliano. Incredibile quella su un disperato Higuain i cui commenti saranno da censurare. La squadra però rimane alta e pressa i veronesi in maniera equilibrata e finalmente in coro. Il castello veronese cade allo spirare della prima frazione di gioco; quarantatreesimo minuto, Hamsik raccoglie una palla vagante in area dopo un bellissimo cross rasoterra di Callejon. E’ il capitano a suonare la carica. Undici conclusioni in porta, ben dodici calci d’angolo ed il 76% di possesso palla con un solo gol. Al solito raccogliamo meno di quanto dovremmo. Partita riafferrata però e questo è già tanto in questo periodo.
Soliti errori partenopei – La squadra azzurra ci ha abituato a tanto e tanto poco. Gli azzurri scendono in campo come se l’intervallo non fosse mai venuto. La squadra convince e continua a sciolinare bel gioco, pressing alto e scambi di prima. I protagonisti sono gli stessi; Insigne sulle righe continua a fornire assist al bacio ai compagni e chiusura difensive tanto care a Benitez, Jorginho sembra esser tornato quello dei primi tempi con grande mobilità e buoni passaggi in profondità, Koulibaly alterna strapotere fisico a qualche amnesia. Il gol è nell’aria ed arrivo al minuto cinquantasette ancora dai piedi del capitano che firma una doppietta. Erroraccio di Marques che controlla male un pallone in area, lesto Marek ad impadronirsi della sfera e colpire verso la porta veronese. Serve una doppia conclusione dopo l’ennesimo miracolo di Rafael. Tutti tranquilli sui propri divani, tutti seduti ad ammirare la compagine azzurra ma al solito la sorpresa è dietro l’angolo. Mandorlini le prova tutte e manda in campo Nenè e Nico Lopez al posto di Toni e Sorensen ed il Napoli gli concede la speranza. Proprio Nico Lopez si inventa il gol del pareggio, saltando di netto Koulibaly. Ma il Napoli stasera non può perdere altri punti ed a firmare il tabellino dei marcatori manca solo lui. Gonzalo Higuain finalmente a segno al minuto 68. Ora sul serio non ci ferma nessuno. Il Napoli è come un fiume in piena, uno tsunami che si riversa sul Verona. Gli azzurri sembrano scrollarsi di dosso mesi di sofferenze, tutte in una notte. Minuto 75, ancora Callejon a diventare il capocannoniere del campionato in un magistrale contropiede. Inutile fermarci, inutile provare a fermare questo Napoli. Higuain sembra un toro impazzito, vede rosso e fuma rabbia dopo essersi sbloccato. Le occasioni si sprecano ed il Napoli continua a colpire. Minuto 84 ancora il bomber azzurro trafigge la porta scaligera su assist di Albiol. Lo tsunami però non è ancora finito e se non fosse per il guardalinee Gonzalo porterebbe a casa il pallone della sfida dopo pochi minuti. Gol annullato per inesistente fuorigioco, anche la terna arbitrale sembra non capirci nulla. Il sesto gol arriva però poco dopo su calcio di rigore per atterramento d Mertens in area azzurra. Dal Verona a Verona, da rigore a rigore. Gonzalo non sbaglia ed insacca la sesta rete e la tripletta personale. Riavvolgete il nastro della sfida e rivedetela, c’è da divertirsi.
Antonio Picarelli
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