La Roma prepara la trasferta di Napoli, nel programma emerge un dettaglio singolare…

Sarà una settimana molto importante per la Roma. Mercoledì il turno infrasettimanale contro il Cesena all’Olimpico, sabato la trasferta di Napoli. Nella festività di Ognissanti, la più delicata del campionato. Quattro giorni prima del tentativo di rivincita contro il Bayern Monaco in Champions League.

IN AEREO. Sulla trasferta di Napoli a Trigoria si sta lavorando da diverse settimane. Duecento chilometri che sono diventati ad alto rischio dopo gli incidenti per l’ultima finale di Coppa Italia che portarono alla scomparsa del tifoso napoletano Ciro Esposito. Le Forze dell’Ordine sono in costante contatto con i dirigenti della Roma, si stanno valutando tutte le ipotesi e al momento l’indicazione più praticabile che è emersa è quella di andare a Napoli in aereo. Un charter da Fiumicino a Capodichino, più o meno mezz’ora di volo. E l’altra indicazione che arriva dalle Forze dell’Ordine riguarda il giorno di partenza. Avverrà il venerdì, alla vigilia della partitissima con il Napoli, in programma sabato alle 15. La Roma dallo scalo napoletano si trasferirà in una località top secret, fuori Napoli e arriverà al San Paolo scortata dalla Polizia solo poco prima della partita. La decisione definitiva sarà presa all’inizio della settimana.

DIVIETO. La trasferta sarà vietata ai tifosi giallorossi. Napoli- Roma è considerata una partita ad alto rischio dal Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni sportive. La decisione, presa già da tempo, si è resa necessaria perché si temono episodi di violenza ricollegabili alla drammatica vicenda dello scorso 3 maggio. La vendita dei biglietti è stata vietata nel Lazio e per i residenti nel Lazio. Il Comitato ha evidenziato che «le due società potranno organizzare iniziative di legalità tese a portare allo stadio giovani delle scuole e delle scuole calcio rappresentativi dei due club. I dettagli dell’iniziativa, ove i due club confermino la propria disponibilità, saranno discussi in sede di Osservatorio». Sul delicatissimo tema si era espresso anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, prima della decisione del Comitato: «Non sono preoccupato, sono ottimista di natura ma sarei ipocrita se non ascoltassi i rumors che arrivano. Il Paese, la cittadinanza, le tifoserie devono aver capito la lezione perché si può sbagliare ma perseverare è diabolico. Poi bisogna riconoscere i ruoli, io ci ho messo la faccia ma ora ognuno deve fare la sua parte».

FONTE Corriere dello Sport

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