“Higuain“, “Higuain“, “Higuain“. Siamo al 57′ del secondo tempo di Napoli-Verona, gli azzurri sono appena passati in vantaggio con Marek Hamsik e tutto lo stadio invoca il nome di Gonzalo Higuain, che cerca con veemenza la rete seppur non trovandola ancora. Un’invocazione che nasce dalla voglia di liberare quel “leone in gabbia”, così come lo aveva definito Benitez nella conferenza pre partita, ancora a zero goal in campionato. E lui risponde al suo pubblico come solo i grandi campioni e i giocatori di razza sanno fare: un goal dopo una bella azione personale, che riporta gli azzurri nuovamente in vantaggio dopo l’assurdo pari del Verona. Ma quel coro unanime partito dal cuore del tifosi, meritava di più di un goal ed allora il Pipita decide di siglare una seconda splendida rete, dopo una bellissima azione di Albiol e persino un terza su rigore che chiude la partita con un risultato più che tennistico.
Erano anni che dallo stadio di Fuorigrotta non sia alzava un coro così forte e deciso per un singolo calciatore del Napoli. Ma quel bomber in difficoltà, ancora amareggiato per la mancata qualificazione ai gironi di Champions ed arrabbiato per non riuscire ad esprimersi al meglio, finalmente ritrova la giusta strada, trascinato dall’affetto dei sostenitori che hanno sempre creduto in lui. E’ emozionato: applaude a sua volta chi ha intonato quello splendido coro, abbassa la testa e ricomincia a correre, con le idee chiare sul da farsi. E ci riesce al meglio. Infondo, è proprio la sua notte. L’assist più bello, in questo anno e mezzo all’ombra del Vesuvio, Higuain l’ha ricevuto proprio dai tifosi napoletani che d’altronde, sanno riconoscere i veri campioni soprattutto quando sono argentini…
RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo modificato 27 Ott 2014 - 00:26