Per Giulio Migliaccio giocare contro il Napoli è sempre speciale. Il centrocampista atalantino, 33 anni, di Mugnano, è cosciente del difficile momento della sua Atalanta e prevede uno scontro intenso.
Come vive un partenopeo come lei una sfida contro il Napoli?
“Sono sempre gare speciali quelle contro gli azzurri. Anche se non si giocherà al San Paolo, giocare contro il Napoli è sempre un’emozione per me”.
Anche in famiglia, quindi.Cosa le hanno detto parenti e amici dopo quel gol al Napoli con la maglia del Palermo?
“In famiglia erano contenti: loro sono in primis miei tifosi e in quell’occasione erano doppiamente felici per la vittoria e per il gol. Gli amici, un po’ dispiaciuti, all’inizio mi presero un po’ in giro ma poi si complimentarono; sanno che è il mio lavoro e lo rispettano”.
Come vede il Napoli di adesso?
“È una squadra con grandi mezzi e con un ottimo allenatore che sa il fatto suo. Benitez ha le qualità per far reagire la squadra, come visto col Verona ed al Napoli non manca nulla: sono convinto che anche quest’anno lotterà per i vertici della classifica”.
È mai stato vicino ad indossare la maglia del Napoli?
“Mai. I pochi rumors che si sono susseguiti erano frutto solo di speculazioni giornalistiche. Non sono stato mai contattato direttamente”.
L’azzurro sarebbe stato l’apoteosi di una gavetta iniziata proprio nella periferia campana…
“È proprio così. Dopo aver iniziato al Savoia e alla Puteolana sono esploso nel Giugliano in C2. Sarò per sempre grato alla società perché mi ha fatto da trampolino per la serie B, dove ho giocato con la Ternana”.
Come vive un napoletano a Bergamo?
“La rivalità tra napoletani e bergamaschi è solo calcistica. I pregiudizi classici risalgono a trent’anni fa. Io, mia moglie e le nostre due figlie qui stiamo benissimo e abbiamo tanti amici. Ciò nonostante i valori della città in cui sono nato non svaniscono e li porto sempre dentro di me”.
Lei ha giocato anche a Palermo, una piazza simile a Napoli
“Come negarlo. In entrambe le città si vive di pane e calcio e la passione per la squadra è al di sopra di tutto. Certo, la realtà calcistica napoletana ha un bacino d’utenza e una storia superiore”.
Domenica è entrato nel secondo tempo. Sarà titolare oggi?
“Me lo auguro perché per me giocare con il Napoli è sempre stimolante. Inoltre noi abbiamo bisogno di punti: la sconfitta di Udine è stata un brutto colpo e ho intenzione di dare il mio contributo alla causa”.
Pare che Colantuono abbia voluto tenere Denis a riposo perché col Napoli segna sempre…
“In effetti le statistiche dicono questo. Il Tanque deve sbloccarsi perché quest’anno ancora non è andato in gol e si sente perché la squadra attraversa un momento difficile. Abbiamo bisogno di lui”.
È lui e la sua voglia di rivalsa che il Napoli dovrà temere allora?
“No, il Napoli deve far attenzione al collettivo dell’Atalanta, perché la nostra forza è il gruppo”.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 29 Ott 2014 - 11:12