Altri due punti lasciati per strada. Un vizietto di cui faremmo volentieri a meno

Tre giorni per smaltire la sbronza del San Paolo. Tre giorni per capire finalmente chi siamo e dove vogliamo arrivare. Continuità è la parola d’ordine che Rafa Benitez cerca di inculcare ai suoi uomini. Continuità, per inanellare un filotto di risultati che ci trascinino tra i grandi, dove meritiamo e vogliamo arrivare.

Mai sfida è stata più complicata dopo la vittoria tsunami contro l’Hellas. Bergamo è sinonimo di sfide accese, ostiche e spesso sfortunate. Da Reja a Benitez, passando per Mazzarri non abbiamo mai avuto vita facile in terra bergamasca. Orobici pieni zeppi di ex e di giocatori campani, altra circostanza spesso non fortunata per i colori azzurri.

Noi giochiamo a calcio, loro a calci – Che fosse una sfida sentita già era cosa nota, ma l’Atalanta, semmai ce ne fosse qualche dubbio, fa subito capire l’andazzo della serata. Napoli che prova a fare la partita, Atalanta che si chiude nella propria area. Al termine della prima frazione di gioco il possesso palla sarà tutto appannaggio degli azzurri con percentuali oltre l’ottanta percento. Non facile sbloccare partite del genere e gli uomini di Benitez se ne accorgono subito. Orobici scorbutici, pronti a spezzare il gioco azzurro anche con le maniere forti e senza che l’arbitro Damato spesso esplichi al meglio il suo ruolo. Falli tattici, trattenute ad arte e spesso lontane dal gioco. Gli azzurri ci sono e ci provano con un buon giro palla, veloce e con frequenti cambi di gioco. Poche le occasioni pericolose seppur la partita sia completamente in mano ai partenopei. Prova a mischiare le carte in gioco Benitez spostando spesso gli esterni per mettere in difficoltà la difesa nerazzurra. Ci provano gli azzurri, spesso dalla distanza con Mertens e David Lopez o con scambi ravvicinati che portano alla conclusione il capitano, apparso in ottima condizione. La prima frazione di gioco finisce quindi a reti inviolate. Poche emozioni ma con la consapevolezza di dover spingere ancora sull’acceleratore senza scoprirsi.

La solita storia –  Si fanno brutti pensieri quando si creano queste situazioni con gli azzurri. Si fanno brutti pensieri perchè i nostri ragazzi ci hanno abituati a prestazioni esilaranti nel bene e nel male. Come si dice, a pensare male si fa peccato ma spesso si indovina e quando c’è di mezzo el tanque Denis e Bergamo la frittata sembra quasi servita. Napoli che continua a premere senza riuscire a trovare sbocchi. Continuiamo a tentare le conclusioni dalla distanza senza che la Dea bendata sia dalla nostra parte. Quando si materializza il vantaggio nerazzurro c’è da stropicciarsi gli occhi. Incredibile subire il solito gol sul solito unico tiro in porta. E’ sempre lui a punirci, German Denis. Una palla toccata, un tiro in porta, un gol con la solita amnesia difensiva. Salta a vuoto Albiol con la difesa piazzata ed il solo Denis in area. Ma ci siamo, siamo vivi e vegeti. Il Napoli sprinta e prova a spingere sull’acceleratore. C’è tempo ed ora la sfida si fa seria. Al sessantaduesimo il Napoli sembra però non volerla proprio vincere la partita. Ottima la discesa di Ghoulam che si inserisce e crossa rasoterra, Callejon da zero metri riesce a mandarla sulla traversa. Non siamo domi e gli azzurri schiumano rabbia. Esce Hamsik per Insigne e il folletto azzurro imprime una sterzata alla manovra offensiva azzurra. La pressione si concretizza all’ottantaseiesimo con il quarto gol di Higuain. Rapace el pipita a girarsi in un fazzoletto ed insaccare. I tempi sono maturi e l’Atalanta ci mette il suo. Il solito Cigarini sembra avere un conto aperto con la sua ex squadra e vede rosso, facendosi espellere come è consuetudine. Benitez prova ad inserire Duvan per capitalizzare i palloni alti in area ed il colombiano lo ricambia, guadagnandosi il calcio di rigore due minuti dopo il novantesimo. Si presente Gonzalo per la realizzazione con i tifosi che ritornano ai pensieri malvagi ed infatti le sorprese non sono finite. Bravissimo il giovanissimo Sportiello a respingere un rigore fotocopia come contro il Chievo. Impossibile riprendersi ancora una volta, sciupiamo come è nostro solito e lasciamo punti per strada. Un vizietto che dovremmo iniziare ad evitare.

Antonio Picarelli

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