I colpi di Maxi Lopez avevano fatto crollare una certezza solida, inoppugnabile. Il pari in rimonta del Palermo guidato dai goal del gallo Belotti avevano fatto il resto, lo stadio San Paolo non appariva più come quel fortino infrangibile, quell’essenza trascinante alla quale il Napoli, storicamente, storicamente, non ha mai potuto fare a meno.
Solo un momento passeggero, per fortuna, figlio anche, o soprattutto, di una eliminzione ai preliminari di Champions che grida ancora vendetta. Da ottobre la musica è cambiata o dovremmo dire tornata alla dolce normalità, dall’affermazione in rimonta sul Torino di Ventura alla dimostrazione di forza con cui gli azzurri hanno demolito la Roma sono passati 26 giorni, nel mezzo la splendida vittoria contro il Verona per 6-2.
Una costanza di risultati da cui la truppa di Rafa Benitez non può prescindere, un San Paolo come porto sicuro al quale affidarsi come garanzia.
Edoardo Brancaccio
Articolo modificato 2 Nov 2014 - 15:11