Contro la Roma si è rivisto un super Jorginho, classe e duttilità per il talentuoso mediano

Qualcuno deve fermare Jorginho, la frase riportata da ‘Il Mattino’  e pronunciata dal collaboratore tecnico di Garcia nel corso di Napoli-Roma. Il centrocampista italo-brasiliano è stato identificato come il pericolo numero uno, l’uomo da fermare per evitare che gli azzurri continuassero  ad avere la meglio sui giallorossi. Un ritorno dunque, quello del’ex mediano del Verona che finalmente ha messo in campo tutte quelle caratteristiche che avevano convinto Bigon e Benitez lo scorso gennaio a puntare su di lui: ordine, qualità e capacità di alzare il livello di un centrocampo che aveva come dirimpettaio calciatori del calibro di Keità, Nainggolan e Pjanic.

BENTORNATO. Un giocatore ritrovato di cui il Napoli ha necessariamente bisogno. Jorginho è infatti l’unico mediano della rosa a possedere qualità di palleggio e la capacità di leggere il gioco, da regista. La sua duttilità, giocando come ha fatto sabato nel secondo tempo anche sulla trequarti, lo rendono ancor più utile alla squadra. Ma in questo inizio di stagione complicato anche lui si è smarrito. Prestazioni sbiadite e sottotono, hanno messo in discussione il suo ruolo nel modulo di gioco di Benitez. Meno bravo nel ruolo di interdittore infatti, Jorginho sembra faticare in un centrocampo a due (nel Verona di Mandorlini ha sempre giocato a tre). Ma la crescita dal punto di vista della condizione fisica, sua e di tutta la squadra, e la possibilità di essere affiancato da giocatori “di sostanza” e di rottura come Gargano e Lopez possono rappresentare una svolta per la stagione sua e del Napoli.

CRESCITA. Il centrocampista azzurro ha infatti tutte le caratteristiche e le potenzialità per diventare un giocatore decisivo e capace di fare la differenza, ma ha bisogno di crescere  in esperienza, fisico e carattere. I piedi ben piantati a terra e la capacità di fare autocritica sono altre due caratteristiche che fanno di lui un futuro top: “Posso ancora migliorare“, ha più volte ribadito nelle interviste, criticando anche duramente qualche suo errore in campo. L’umiltà di un giocatore consapevole che Napoli è un’opportunità da non fallire  per un ventitreenne che vuole diventare grande e puntare alla nazionale italiana (da dicembre può essere convocato da Conte, per questioni burocratiche non lo è ancora). Rafa Benitez il maestro e l’allenatore da seguire per il definitivo salto di qualità. Fermate Jorginho, anzi, ‘no’!

Annamaria Iovino
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