Una serata atipica di inizio novembre sferzata da un caldo scirocco. Una serata in cui il Napoli era alla ricerca di conferme, di una continuità europea con cui dare seguito alla settimana del rilancio. Tutto questo è arrivato, la pratica Young Boys archiviata senza troppi affanni, sciorinando sprazzi di gran calcio. Una sfida mandata agli archivi da una tripletta di Jonathan De Guzman, l’ex Swansea fa sua la palma di migliore in campo della sfida di stasera, per lui novanta minuti finalmente da protagonista.
Scusate il ritardo – Un biglietto da visita importante, l’inserimento fulmineo con cui regalare agli azzurri i 3 punti a Marassi. Da allora però, per l’olandese di origini canadesi, l’inizio di un tunnel, cinto da quell’aura di oggetto misterioso che in tanti non avevano tardato ad affibiargli. Pochi scampoli di gara, quasi mai incisivo, un dilemma il contesto tattico in cui impiegarlo. Primi, forse anche leciti, dubbi sul valore di quest’innesto prelevato dopo ottime stagioni tra Liga e Premier. Già all’inizio della prima frazione di gara De Guzman dimostra che questa non sarà una gara come tutte le altre, fa sue le veci di vice Hamsik e nei primi venti minuti cerca la via del goal a più riprese, solo un pizzico di imprecisione gli impedisce di mandare a rete due inserimenti da manuale sulle imbeccate di Mertens e di un ottimo Zapata.
Scirocco benefico – Allo scadere dei primi quarantacinque di gioco il crocevia della partita, chissà della stagione, dell’olandese: il Napoli spinge ma non riesce a sbloccarla, dalla destra una pennellata carica di forza accompagnata da uno scirocco sempre più intenso e incessante, palla dove Mvogo, tra i migliori dell’11 svizzero, non può arrivare, a togliere le fatidiche ragnatele dall’incrocio, Napoli in vantaggio, l’inizio di una serata che per De Guzman sarà speciale. Nel secondo tempo l’apoteosi, De Guzman continua ad accompagnare con costanza la fase offensiva partenopea, impegno e abnegazione che vengono premiati prima dall’assist al bacio di Zapata, dopo un azione trascinante del colombiano, per il più semplice degli appoggi. Abilissimo poi a sfruttare l’indecisione di un Von Bergen formato ultima stagione a Palermo, griffando di rapina una tripletta da assoluto protagonista. Pallone a casa, una serata con cui rilanciarsi, la stagione di Jonathan De Guzman inizia qui.
Edoardo Brancaccio