La gioia più grande, il premio giustamente meritato. Josè Maria Callejon abbraccia la Nazionale dopo un inseguimento durato anni e costato sacrifici. Perché l’ex Real la Roja se l’è guadagnata col sudore e con la gran corsa, per la sua tecnica unita al gran temperamento. Entra in Nazionale dalla porta principale, presentando a Del Bosque un biglietto da visita troppo ricco da ignorare ancora una volta. Ventotto gol in sessantadue presenze complessive con la maglia azzurra, di cui otto in questo primo scorcio di stagione. Primo in solitaria nella classifica marcatori di una Serie A che lo aveva accolto come “uno scarto del Real” e che ora stropiccia gli occhi ad ogni sua realizzazione.
GIUSTO PREMIO – Non è mai troppo tardi per sognare, nemmeno quando si ha 27 anni e si possiede la maturità giusta per vivere la propria carriera e non credere più nei sogni. A Callejon mancava solo la Nazionale nelle esperienze internazionali che la sua carriera gli ha offerto. Tante presenze nella Liga, in Champions ed Europa League, gol a raffica in Serie A e una Coppa Italia vinta da protagonista. Ma il sogno di salire sull’aereo con Raul Albiol e raggiungere Casillas e compagni invece che restare a Castel Volturno a sgobbare in solitudine e senza i suoi compagni era l’ambizione, il trofeo del cuore da alzare al cielo e mostrare orgoglioso. “E’ il momento più felice della mia vita dopo la nascita di mia figlia – ha raccontato Josè ad una tv spagnola – sono stati anni di grandi sforzi e sacrifici. Questo è un regalo di Natale anticipato”.
COPERTINA DEL NUOVO NAPOLI – “Lavorerò sempre di più per ricambiare la fiducia che Del Bosque ha riposto in me”. Nessun senso di appagamento, nessuna voglia di mollare proprio quando si è giunti lì in vetta dal punto di vista individuale. Callejon è sin troppo umile per poter credere di essere arrivato al top e di non scendere più dal piedistallo. Perché in cuor suo sa che questa convocazione è arrivata sì grazie ai suoi gol ma anche grazie ad una squadra e ad un Benitez che lo hanno valorizzato al punto giusto. Un gruppo che lo ha reso uomo-copertina di una società che cresce a vista d’occhio e pian piano si prende l’Europa, il mondo. Da Mertens ad Hamsik, passando per Higuain e Rafael. Gli azzurri continuano a far notizia anche quando il campionato riposa e le Nazionali scendono in campo. Perché i tempi dell’anonimato sono finiti, quello formato da Rafa Benitez è sempre più un Napoli International. Con copertina il lavoratore onesto col fiuto gol.
Sabato Romeo
RIPRODUZIONE RISERVATA