Trovare un peggiore in campo dopo tre punti così pesanti è complesso. Ma dal Dries Mertens di quest’oggi era lecito aspettarsi qualcosina in più. Entra a freddo, complice il fulmine a ciel sereno rappresentato dall’infortunio di Lorenzo Insigne, alterna sprazzi di gran calcio a momenti di buio, in ruolo nevralgico per l’economia del gioco azzurro. Il classe ’87 belga è il più in ombra tra gli azzurri nella sfida di stasera.
Up and down – Non una prestazione negativa, certo, ma per reggere il passo dell’ultimo Insigne il folletto belga deve tornare sui ritmi dell’anno scorso. Picchi mai toccati questanno. A volte troppo lezioso, cerca troppo spesso la giocata ad effetto, talvolta manca di concretezza. Se proprio, come sembra, la truppa di Benitez dovrà fare a meno per un po’ di un elemento del valore del numero 24 partenopeo, il ragazzo di Leuven è chiamato ad un cambio di passo, è tra le sue corde, ne ha tutte le possibilità, il futuro azzurro passa anche da qui.
Edoardo Brancaccio