Nessuna condanna. Tutti assolti i quattro imputati finiti a giudizio con l’accusa di corruzione in seguito al fermo, non convalidato dal GIP, che avvenne all’ingresso dello stadio San Paolo, poco prima dell’inizio della semifinale di Coppa Italia Napoli-Siena, il 21 marzo 2012.
I giudici della quarta sezione del tribunale di Napoli (collegio A, presidente Acierno) hanno mandato assolti Ciro F., steward all’epoca in servizio allo stadio di Fuorigrotta, il presunto complice Gerardo M., e i due tifosi Marco D.S. e Gennaro G., tutti incensurati.
Secondo l’iniziale impostazione accusatoria, lo steward avrebbe lasciato passare due tifosi sprovvisti di regolare biglietto recependo il cenno di intesa fatto dal presunto complice dopo che questi, sempre secondo l’accusa, aveva intascato dai due tifosi dei soldi in cambio di due posti nel settore Distinti.
Accuse venute meno nel corso del dibattimento, smontate dalle testimonianze e dagli elementi forniti dalla difesa che ha puntato a evidenziare l’assenza di prove in relazione al presunto passaggio di soldi tra i privati e lo steward che in quel momento svolgeva un pubblico servizio né in relazione a precedenti accordi finalizzati a favorire l’accesso nell’impianto sportivo in cambio di denaro, tanto che anche la Procura, in sede di requisitoria, ha proposto l’assoluzione degli imputati. Ha retto la tesi difensiva, sostenuta dagli avvocati Gabriele Esposito, Mariangela Locuoco e Raffaele Ottieri.
Tutto ebbe inizio alla vigilia della partita Napoli-Siena per la qualificazione alla finale di Coppa Italia. Il San Paolo era gremito e tra i tifosi in attesa di assistere al match c’era anche chi sperava di comprare un biglietto in extremis, pochi minuti del fischio di inizio. Tra questi anche i due tifosi finiti sotto processo e assolti ieri, i quali hanno sempre sostenuto che quella sera consegnarono 5 euro a testa all’uomo incontrato fuori allo stadio perché acquistasse i biglietti presso i bagarini.
In attesa che l’amico prendesse i biglietti, i due tifosi avrebbero superato il varco esterno di ingresso, il primo della catena di controlli che occorre superare per accedere all’interno dello stadio. Gli arresti, avvenuti nei concitati momenti che precedevano l’afflusso di spettatori al San Paolo, furono eseguiti dalla Guardia di finanza, impegnata nei controlli per contrastare il fenomeno dei cosiddetti “accessi facili”.
All’udienza di convalida gli indagati spiegarono le proprie ragioni difendendosi dall’accusa di corruzione e il GIP li rimise in libertà non convalidando il fermo. Poi la vicenda è andata avanti fino ad approdare in sede giudiziaria. C’è stato un processo e ieri la sentenza.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 12 Nov 2014 - 11:59