L’inizio di stagione di Koulibaly è stata la sorpresa più gradevole arrivata dal mercato. Nessuno si sarebbe aspettato questo livello di prestazioni da parte di un difensore dal quale, data la giovane età, era lecito attendersi un periodo di ambientamento. L’interesse da parte di grandi squadre, come Real Madrid, Manchester United e Borussia Dortmund, ne sono la dimostrazione.
Analizzando le prime 11 partite di campionato, nelle quali Kalidou è stato sempre presente, vi è una piacevolissima scoperta. I suoi numeri sono strabilianti e nessuno in Serie A è riuscito a fare di meglio. I suoi interventi difensivi (contrasti, blocchi, intercettazioni…) sono ben 115, il che lo porta ad una media di 10,45 interventi a partita. La sua percentuale di contrasti riusciti è tra le migliori d’Europa con l’84,7%. Vi sono altri giocatori nel campionato italiano che hanno dei buoni numeri difensivi ma giocando in squadre di rango inferiore, sono anche più soggetti agli attacchi avversari, il che rende il lavoro di Koulibaly davvero unico.
Altro dato importante proviene dalle intercettazioni, compiendone 4,6 a partita, riesce a sventare tanti potenziali pericoli. Inoltre Koulibaly è tra i difensori che spazza di meno in campionato, questo fa capire quanto preferisca giocare il pallone a differenza di Albiol che finora ha spazzato ben 81 palloni in 11 presenze ( 7,36 a partita) a differenza del francese con 48 (4,4 a partita).
Dal punto di vista tecnico si nota una enorme differenza tra Albiol e Koulibaly che è sicuramente dato da un diktat di Benitez. Il difensore spagnolo risulta essere il difensore (insieme a Bonucci) che cerca più volte il lancio lungo, 6,6 volte a partita, con una percentuale di successo del 63% divenendo uno dei migliori lanciatori della Serie A. Se ad Albiol è stato dato il compito di lanciare lungo, a Koulibaly quello di fungere da regista arretrato, infatti con i suoi 500 passaggi e una percentuale di successo del 93,9% è, dopo Chiellini, il miglior difensore che imposta della Serie A.