“È un ragazzo che ci crede e questo nel calcio è fondamentale, poi ha un sinistro da paura”. Così in esclusiva a SpazioNapoli, Ciro Muro, ex allenatore degli Allievi del Napoli (oltre che ex giocatore nella stagione ’86-’87) e attualmente tecnico della Puteolana, parla di Armando Anastasio, terzino sinistro ’96 del Napoli Primavera, uno delle promesse più interessanti del calcio nostrano.
Anastasio ha 18 anni e ha un contratto da professionista, uno dei pochi privilegiati delle giovanili azzurre. Mercoledì è andato in rete contro il Latina, ma è ormai da un anno che le sue prestazioni non passano inosservate, al punto da aver attirato, prima della firma del triennale, l’attenzione di Brendan Rodgers ed Harry Redknapp – non due qualunque – ma i manager di Liverpool e Queens Park Rangers.
Figlio d’arte (il papà, Paolo, militò nell’Empoli e nel Siracusa), ha lo stesso sogno di tutti i giovani calciatori: giocare nel calcio che conta. “Ha fisicità, tecnica, corsa e tenacia. Se riuscirà ad affermarsi? Sì, è un giocatore moderno e ha le capacità per andare avanti – spiega Muro – Sa giocare sia a tre che a quattro ed ha una grande resistenza, questo è importante nel calcio di oggi”.
Però il merito è anche suo che s’è inventato due anni fa questo nuovo ruolo, non crede?
“I meriti prima di tutto sono suoi, poi è anche vero che è stata una mia scommessa…”
Ci racconti…
“Armando era già stato provato nella squadra Primavera nel 2011-12, ma Sormani e Mazzella (allenatore e vice allenatore, ndr) avevano deciso di riportarlo da me agli Allievi Nazionali, perché non lo ritenevano ancora pronto. Inizialmente era un interno di centrocampo, ma decisi di utilizzarlo come quinto di centrocampo a sinistra in un 3-5-2. Lui mi disse ‘Mister non so giocare là’, ma io lo tranquillizzai subito dicendogli che non avrebbe avuto alcun problema. Giocando in mezzo aveva difficoltà a girarsi, mentre sulla fascia correva, e più correva, più nessuno riusciva a fermarlo. Poi ha un bel sinistro”.
Come lo trova adesso?
“È un ragazzo capace, fisicamente sta bene ed è migliorato molto. Pian piano ha imparato a fare le due fasi, con Saurini è migliorato anche in quella difensiva e dovrà lavorare per farlo ancora”.
Ci racconta qualche aneddoto sul giocatore?
Mi ricordo che andammo a Vicenza per affrontare i veneti in campionato e lì incontrai Lionello Manfredonia (ex giocatore di Juve e Lazio, attualmente Agente Fifa, ndr) che s’innamorò del giocatore. Mi disse ‘ma dove l’hai preso questo giovane? È una furia’. Andare così lontano e ricevere quei complimenti fu un grande risultato. Questo episodio mi ha dato la conferma che potesse giocare in quel ruolo. E fa rabbia ricevere questi riconoscimenti solo lontano da Napoli. Spesso qui da noi non si riesce bene ad apprezzare”.
Proprio ieri è stata resa nota la nuova riforma del calcio italiano da parte della Figc: rose delle squadre di Serie A a 25 calciatori, di cui 4 cresciuti in Italia e 4 cresciuti nel vivaio del club per cui sono tesserati. Pensa che con una decisione del genere Anastasio e gli altri giovani del vivaio azzurro possano ritagliarsi il loro spazio anche in prima squadra?
Secondo me sì, ho allenato Anastasio e Bifulco e sono entrambi giocatori importanti, che possono affermarsi nel tempo. Sono molto contento del percorso intrapreso da Armando, lui è uno che ci crede e questo è importantissimo”.
Andrea Gagliotti (Twitter: @AndreaGagliotti)
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Articolo modificato 21 Nov 2014 - 17:03