Un po’ di revisionismo non guasta mai, soprattutto se ad essere analizzata è un’epoca tormentata come quella che ha preceduto l’era di Aurelio De Laurentiis.
Una gestione societaria inadeguata, ai limiti dell’improvvisazione, lo scenario in cui approdò Zeman in riva al Golfo nell’estate di quattoridici anni fa. Un’avventura breve, solo sei giornate, e che ha lasciato in tanti l’amarezza del rimpianto, visto l’epilogo disastroso di un’annata culminata con la retrocessione.
Un’amarezza che, come riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport è pienamente condivisa da due attori di quel Napoli: Nicola Amoruso e Salvatore Fresi.
Incredulità, questa la sensazione esternata da Amoruso, girovago del goal campione d’Italia con la Juventus 96-97: “Non capimmo il motivo, proprio quando stavamo cominciando a giocare il suo calcio”. Gli fa eco Fresi, ai tempi pronto per una consacrazione definitiva che, alla fine, non giunse: “Quella non fu un’annata bellissima purtroppo; anzi, fu una stagione da dimenticare. Ma fu strano tutto, sin dall’inizio, condizionati dalle Olimpiadi, che fecero partire il campionato tardi e quando nel calcio non arrivano i risultati…”. Continua l’ex difensore di Salernitana e Inter: “Finì male con la retrocessione ed esonerare Zeman fu un errore, anche perché per sostituirlo arrivò un allenatore( Mondonico ndr) che produceva un altro calcio e che non aveva una squadra idonea per seguire i propri schemi”.
Tempi cupi, fortunatamente alle spalle, con sullo sfondo un pizzico di rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato.
Articolo modificato 19 Mag 2022 - 19:16