Una partita folle, un netto passo indietro rispetto alla solidità, alle certezze, mostrate nelle ultime uscite. Napoli-Cagliari è stata una partita palpitante, un costante attentato alle coronarie del pubblico di Fuorigrotta. Tanti gli appunti ad una fase difensiva a tratti davvero allo sbando, ad una una squadra che non appare in grado di tenere il passo delle due battistrada, ma tra le tante note stonate è doveroso porre in evidenza la prestazione di spessore di Jonathan De Guzman. Ottanta minuti positivissimi per lui, l’olandese è il migliore in campo della sfida di questo pomeriggio.
Promosso –Una domenica con un copione ambizioso, con ben definiti i dettagli di un ruolo da protagonista. Una responsabilità importante: colmare il vuoto delle assenze di Insigne e Mertens, un’occasione dal primo minuto colta, abbracciata a piene mani. Pericoloso fin dalle prime battute di gioco, De Guzman svaria con continuità su tutto il fronte d’attacco. Insieme a Marek Hamsik alterna il lavoro sull’out mancino a quello da trequartista puro, il ruolo che maggiormente predilige. Due volte imbeccato da Higuain nei primi venti minuti cerca il colpo ad effetto non trovando la porta. Da un suo pericoloso inserimento al trentesimo scaturisce la respinta che Inler trasforma in rete con un violento tiro da fuori per il 2-0. Nella seconda frazione di gara il copione non cambia, anzi è un crescendo, da manuale il suo inserimento per il momentaneo 3-2. Una prestazione solida, garantendo dinamismo in entrambe le fasi di gioco. Assolutamente promosso, ha ottemperato a tutte le direttive impartite da Benitez con estrema efficacia
Una sfida che lascia tante incognite, ma che comunque porta in dote la crescita di un giocatore che ha tutto per dare un’enorme contributo alla causa partenopea.
Edoardo Brancaccio
Articolo modificato 23 Nov 2014 - 17:34